Firenze, 29 giugno 2022 - Autocritica costruttiva. Il Pd toscano riflette e riparte dopo il ballottaggio. No tafazzismo, sì realistica prospettiva. C’è da lavorare, bene e presto per i prossimi appuntamenti elettorali, sottolinea la segretaria dem toscana Simona Bonafè. Stupiti da Carrara con gioia, delusi da Lucca con amarezza. È così? "Sì, il risultato di Carrara è stato davvero oltre ogni aspettativa, mentre lascia l’amaro in bocca aver perso Lucca per poche centinaia di voti, quelli dei no vax che hanno sostenuto con l’ex CasaPound al ballottaggio Pardini: pur di vincere ha messo insieme di tutto. Del resto Lucca è da anni una città spaccata, la volta scorsa ha vinto il centrosinistra sempre per pochi voti. Dobbiamo guardare anche al primo turno dove il Pd si conferma primo partito, porta a casa subito i due Comuni più grandi non capoluogo e riconferma i sindaci uscenti in quelli sotto i 15mila abitanti. Non voglio dire che vada tutto bene, ma nemmeno che il Pd sia in liquidazione perché ha perso Lucca". 7 a 3. Toscana sotto assedio del centrodestra? "Abbiamo perso Lucca ma abbiamo ripreso Carrara. Pistoia ha cambiato colore cinque anni fa per le nostre divisioni e non siamo stati in grado di superarle. Non serve la matematica però per ribadire che anche la nostra regione è contendibile, non da oggi ma dal 2009, quando per la prima volta Prato è passata al centrodestra, poi ripresa con l’ottimo Biffoni mentre nel frattempo perdevamo altri Comuni tradizionalmente di sinistra, fino ad arrivare al 2018 con la sconfitta a Pisa e Siena". Modello Arrighi vincente. "Dobbiamo imparare dai nostri errori ma anche dai nostri successi. Carrara è uno di questi. Abbiamo messo in campo una candidatura credibile e competente come quella di Serena ma soprattutto un progetto per la città senza ...
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