LUIGI CAROPPO
Politica
Editoriale

Il pericolo astensionismo, consapevolezza e partecipazione in un voto

Verso il voto

Verso il voto

Firenze, 28 aprile 2024 – La percentuale dei votanti alle elezioni sta continuamente calando. In Basilicata, ultimo test, la soglia è scesa sotto il 50 per cento degli aventi diritto, con un calo del 3,7 per cento rispetto al 2019. Una tendenza che va consolidandosi. E che deve preoccupare tutti. Istituzioni, partiti e anche gli stessi cittadini.

Il voto è un diritto, una conquista civile. Elemento basilare della democrazia. In questi giorni in cui si sono riaccesi i riflettori sul 25 Aprile e sulle conseguenze storiche della nostra Liberazione, si è tornati a parlare dei valori della nostra Costituzione, nata come diretta emanazione della Resistenza.

La Resistenza italiana fatta da molti (appartenenti a formazioni di sinistra, cattolici, esercito), come ha ricordato il Presidente della Repubblica a Civitella, per tutti. Un valore fondamentale della nostra Carta costituzionale è l’esaltazione della partecipazione. Garantire i diritti singoli e associativi per avere una dimensione collettiva condivisa. Il voto è la massima espressione della partecipazione alla cosa pubblica.

La decisione, la scelta, il libero pensiero: tutto in una scheda elettorale. E’ con quella che si indirizza il futuro delle nostre città e anche, pensando alla prossima tornata elettorale di giugno, dell’Europa. Anche non votare è una presa di posizione, un indirizzo.

Non lo mettiamo in dubbio. Ma adesso in cui tutti siamo chiamati ad essere protagonisti dei nostri giorni e a mettere da parte gli egoismi, tra guerre, crisi economiche, trasformazioni sociali possiamo permetterci di metterci alla finestra a guardare quello che accade? Semmai giudicando e criticando? Possiamo tirarci fuori generalizzando una sfiducia trasversale verso tutto e tutti? No, è il momento della consapevolezza. Ognuno può incidere e dire la sua. Proprio con quella scheda elettorale.