Giani-Ceccardi, caccia ai moderati. Ecco le liste civiche e del presidente

Nome ben in vista per il candidato del centrosinistra. E dal centrodestra: "Ceccardi difende i territori"

Giani e Ceccardi a La Nazione (New Press Photo)

Giani e Ceccardi a La Nazione (New Press Photo)

Firenze, 23 agosto 2020 - Ecco le liste un po’ civiche un po’ politiche dei candidati presidenti di centrodestra e di centrosinistra. Da una parte c’è "Toscana civica" che sostiene Susanna Ceccardi insieme a Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, dall’altra c’è "Orgoglio toscano per Giani presidente". Due liste che guardano al centro andando a pescare voti tra gli scontenti della politica, gli incerti e l’elettorato meno estremo.

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A "Toscana civica" ha dato una mano "Cambiamo!" il partito di Giovanni Toti che ha in Giorgio Silli il coordinatore regionale, ma anche l’associazione Mida e i Liberaldemocratici. Coordina la lista Paolo Moschi, già assessore a Volterra: "Toscana civica nasce come Federazione di liste civiche, alla fine del 2011. Siamo felici di aiutare Susanna Ceccardi in questa difficile ma affascinante avventura, perché lei è stata l’unica che ha capito i problemi dei territori, tanto diversi per il rilancio della nostra amata Toscana". Nel collegio "Firenze città" corrono come capolista il giudice Giorgio Fiorenza e l’avvocato Guglielmo Mossuto con lo slogan "Io ci sono sempre" (allegato numero di cellulare sui volantini). E poi Alessandra Angeloni, prof universitaria, a Prato il medico Enrico Albini, Sandra Pitigliani e Gaetano Balsamo; Roberto Santi ad Arezzo, su Pisa Antonella Bassini, simbolo della Val di Cecina civica; Giovanni Neri, del direttivo di Confcommercio capolista a Livorno, Andrea Pepi e Gabriele Galeotti a Grosseto.

In campo per Giani c’è "Orgoglio toscano". E’ la lista del presidente tanto che riporta nel simbolo il suo nome bello grande. Osteggiata da Italia Viva e auspicata dal Pd, aggrega diverse esperienze: i socialisti, i laici, personaggi vicini anche alla Chiesa. In campo è entrato, in rotta con il Pd, Paolo Bambagioni, consigliere regionale uscente, politico spesso autonomo nelle scelte. Correrà come capolista nel collegio della Piana fiorentina e nel collegio "Firenze città". "Siamo per Giani, ma diversi da Pd delle correnti e da Italia Viva dell’uomo solo" sottolinea Bambagioni.

Capolista a Firenze sarà il socialista Maurizio Folli, in corsa anche Massimo Pieri, ex Forza Italia. C’è il maestro di musica Giuseppe Lanzetta capolista a "Firenze 3" e Sergio Gatteschi a "Firenze 1". E poi Moreno Lorenzini (a Massa Carrara) per il Pri, Gino Malfatti di Lucca per il Centro democratico, il pisano Paolo Fidanzi, responsabile toscano IdV; capolista a Prato Luisa Peris e a Siena Michela Moretti. Gaetano Gennai è il portavoce. Con loro Angelo Zubbani, ex sindaco di Carrara, segretario regionale Psi: capolista nel collegio apuano.

LE REGOLE PER IL VOTO -  Chi vince la corsa per diventare il presidente della Regione (voto il 20 e il 21 settembre)? Il candidato che ottiene più voti superando la soglia del 40 %. Se nessun candidato presidente arriva a quel traguardo tutti si decide con il ballottaggio (4 ottobre). Il numero dei consiglieri da eleggere è 40. Per sceglierli si possono indicare fino a due preferenze, una per genere. I nomi sono sono stampati sulle schede, come quelli dei candidati alla presidenza, più grandi. Per un posto in consiglio le liste in coalizioni devono prendere almeno il 3 % (tutta la coalizione almeno 10 %), 5 % se la lista è sola. Chi supera il 45 % ha un premio di maggioranza. Voto disgiunto: si può votare un candidato presidente e la lista di una diversa coalizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA