Bracci e Quarrata: "Pronti alla ripartenza"

Sabato il debutto delle ragazze di B1. Ancora un’incognita la data del via al campionato di serie C

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Se è vero che più donne incontri sul cammino più migliora la vita, l’esistenza di Marco Bracci è stupenda (e questo al di là dei successi sportivi sin qui ottenuti). Il nostro, mito della pallavolo italica da pochi giorni sulla panchina della prima squadra del Blu Volley Quarrata, vive con il ’gentil sesso’: in famiglia ha la dolce metà Chiara e 3 eredi: la 23enne Lucia, Marta di 21 anni e l’appena maggiorenne Elena che, giocando nella Folgore San Miniato, dovrebbe essere rivale della seconda squadra mobiliera nel campionato di serie C (sempre che la Fipav si decida a fare iniziare il torneo). Sul luogo di lavoro, le atlete di Under 17 e 15 quarratine e, da poco tempo, le giocatrici della formazione di B1. "Non potevo che ritrovarmi ad allenare nel settore femminile", spiega. Nella città del mobile, racconta, c’è arrivato per caso. "Il Blu Volley stava cercando un tecnico per sostituire Pieri, accasatosi a Scandicci, i dirigenti hanno contattato il mio procuratore, il progetto che mi hanno esposto mi ha convinto, è interessante". Ogni giorno o quasi a pieno regime, 6 ore in palestra. Sabato prossimo, con inizio alle 21 al PalaMelo, l’esordio in B1 contro Castelfranco. "Con le ragazze stiamo imparando a conoscerci: di alcuni nomi sapevo, visto che hanno avuto esperienze in campionati maggiori, altre le sto scoprendo or ora. E loro fanno altrettanto con me. Allenare nel giovanile è gratificante, soprattutto quando osservi i progressi delle pallavoliste grazie ai tuoi insegnamenti, per quanto riguarda le prime squadre stimolante sotto altri aspetti. Anche quando si è grandi d’età si può, si deve migliorare nei piccoli particolari. Dei talenti, fisici e tecnici, ci si accorge subito, ma è bello allenare anche chi non è un talento: nessuno deve porsi limiti". Il Blu Volley parte con ambizioni di alta classifica, ma gli avversari non mancano.

"Alcune compagini si sono rinforzate con pallavoliste di categoria superiore: anch’io ho sentito parlar bene di Genova, ma non solo, Empoli ed altre. Sarà un torneo particolare, concentrato: dovremo adattarci subito, saper gestire la pressione. Incominciare forte è un vantaggio, ma si potrà pure perdere, non è vero che si è costretti, dalla nuova formula, a vincerle tutte". Come giocatore tutti lo ricordano, come allenatore a chi si ispira? "Ne ho avuti molti e tutti bravi. Dovessi sceglierne uno direi Paulo Roberto de Freitas, conosciuto meglio come Bebeto, che mi ha guidato alla Maxicono e in Nazionale. Con lui avevo un feeling particolare. Non era una primadonna, sapeva responsabilizzare i giocatori e rendere loro merito". Un bel ricordo di chi ci ha lasciato anzitempo, nel 2018, a soli 68 anni. Chissà che da lassù non abbia uno sguardo benevolo per il campione e il suo Quarrata.

Gianluca Barni