ANDREA BIAGIONI
Cronaca

"Meno burocrazia per il vivaismo: favorire lo sviluppo e la crescita". Confronto tra Coldiretti e Comune

Pistoia, l’associazione degli agricoltori propone un documento con suggerimenti sulla futura disciplina urbanistica. Il sindaco Tomasi: " Favorevoli a un approccio che toglie vincoli non funzionali alle nostre eccellenze"

Da sinistra: Lucia Flosi Cheli, Alessandro Tomasi, Leonardo Cialdi e Fabrizio Tesi

Da sinistra: Lucia Flosi Cheli, Alessandro Tomasi, Leonardo Cialdi e Fabrizio Tesi

Pistoia, 6 agosto 2023 – “Fruttuoso" è stato il commento generale sul confronto di tre ore, avvenuto la settimana scorsa tra Comune e Coldiretti Pistoia sulla futura disciplina urbanistica, che nascerà dal piano strutturale e dal piano operativo in corso di formazione da parte dell’amministrazione, con un occhio di riguardo alla regolamentazione delle zone agricole e boschive e quindi al settore florovivaistico, che impiega il 7% di chi lavora sul territorio.

All’incontro, i soci Coldiretti, con in testa il presidente Fabrizio Tesi e il direttore Francesco Ciarrocchi, hanno consegnato un documento riportante osservazioni e suggerimenti per l’elaborazione del piano strutturale e del piano operativo ai rappresentanti del Comune (il sindaco Alessandro Tomasi, l’assessore all’urbanistica Leonardo Cialdi e la dirigente architetta Lucia Flosi Cheli).

Tra le proposte presentate, cinque quelle sostanziali. Innanzitutto, favorire la creazione di piccoli e grandi invasi di accumulo dell’acqua piovana. Poi, limitare i vincoli alla presenza di impianti di vasetteria, soprattutto alle imprese di piccole dimensioni. Quindi, ridurre drasticamente l’eccessiva articolazione dello "zoning" di piano, ovvero la suddivisione del territorio in zone omogene, almeno per quanto riguarda 13 zone rurali. Infine, disciplinare l’Asse dei Vivai in modo che sia realizzato e gestito in funzione delle necessità di trasporto dei vivai e non come semplice asse di scorrimento veloce, ma soprattutto prevedere percorsi autorizzativi semplificati e dotati di tempi decisionali certi.

Il Comune ha ribadito l’impegno per eliminare le pratiche burocratiche inutili, pur evidenziando come esse dipendano anche da regole regionali e statali, dalle sovraintendenze e non solo dall’Amministrazione.

"Puntiamo a favorire lo sviluppo urbanistico – ha detto il sindaco Tomasi – sennò Pistoia sarà condannata a diventare una città vecchia senza prospettive. Veniamo da una pianificazione orientata alla conservazione; noi invece abbiamo come focus la crescita e non un approccio, che blocca e pone vincoli non funzionali alle attività per cui siamo famosi nel mondo, in particolare quella vivaistica".

Riferimento questo, ai limiti posti agli impianti di vasetteria, che implicano l’impermeabilizzazione del terreno allo scopo di ridurre le erbacce. Pratica, sostiene il Comune, ormai sostituita da tecniche innovative e meno impattanti. "I vivaisti ora non sprecano un goccio d’acqua, figuriamoci erbicidi sempre più costosi" è stato il commento del sindaco.

“Nonostante la discussione si sia focalizzata sul vivaismo per la valenza che il comparto ha per il territorio – ha poi precisato il direttore Coldiretti, Ciarrocchi – il documento contempla anche gli elementi per favorire lo sviluppo nelle aree collinari e montane, che diverranno sempre più strategiche, visto che il cambiamento climatico rende la vita difficili agli uliveti e sta spostando ad altezze sempre maggiori alcune colture, incluse le viti".

A.B.