PISTOIAC’è grande preoccupazione e fermento tra gli organizzatori e direttori di gare ciclistiche in Toscana, dopo la sentenza di condanna del Tribunale di Pistoia, del presidente della società organizzatrice e del direttore di gara della Firenze-Viareggio edizione 2018, durante la quale si verificò il gravissimo incidente che vide coinvolto Michael Antonelli. Un incidente dal quale il giovane atleta della Mastromarco Sensi Nibali non riuscì a riprendersi. Antonelli morì dopo 841 giorni nel dicembre 2020.
Diversi presidenti di società organizzatrici di gare e direttori di corsa anche della provincia di Pistoia (lo abbiamo ascoltato durante la recente assemblea delle società ciclistiche toscane svoltasi a Vignole di Quarrata) sono in allarme e si chiedono come è possibile assumersi le responsabilità nell’allestire e nel dirigere una gara in linea, quando il suo tracciato lungo alcune decine di chilometri, presenta sicuramente tratti critici. Come è possibile affermano proteggere tutti i potenziali pericoli? Se poi succede un incidente come quello accaduto nella Firenze-Viareggio la responsabilità ricade prima di tutto su questi due addetti ai lavori. Da qui l’allarme, la preoccupazione e l’intenzione, di non organizzare gare se non in circuiti di breve chilometraggio privi di punti pericolosi. E il 22 febbraio ecco la Firenze-Empoli.
Antonio Mannori