Rianimazione piena a Pistoia, muore in ospedale a 150 chilometri da casa

Il racconto del figlio: 'Non c'era posto per mia madre in nessuna struttura più vicina. Ma i medici sono stati tutti bravissimi'

Una corsia ospedaliera

Una corsia ospedaliera

Pistoia, 28 gennaio 2017 - E’ andata a morire in un letto d’ospedale lontano 150 km da casa, perché non c’era un posto in terapia intensiva più vicino. Dora Pacini Magni, 86 anni, di Quarrata, provincia di Pistoia, qualche giorno fa è deceduta all’ospedale di Pontremoli, provincia di Massa Carrara, dove era stata trasportata in ambulanza dall’ospedale San Jacopo di Pistoia in condizioni gravissime.

«Si era sentita male improvvisamente la mattina – racconta il figlio Stefano Magni – faceva fatica a respirare e si sentiva mancare le forze. Sono arrivati medico e infermieri del 118, ma in breve la situazione è peggiorata fino all’arresto cardiaco. I sanitari sono riusciti a far ripartire il cuore, quindi hanno trasportato mia mamma al San Jacopo».

La paziente non ha più ripreso conoscenza, ma «al pronto soccorso si sono prodigati al massimo – sottolinea il figlio –. Mi preme dire che tutto il personale medico è stato ineccepibile. Mi hanno detto che mia madre era gravissima, che necessitava della sala di rianimazione ma che a Pistoia non c’era posto e per questo avrebbero cercato in Toscana un altro ospedale disponibile». Un’ora dopo a Magni è stato comunicato che l’unico posto libero in terapia intensiva era nientemeno che a Pontremoli, estremo nord della Lunigiana al confine con la Liguria. «L’ambulanza con mia madre è partita nel primo pomeriggio, dopo che il mezzo è stato allestito con tutti i macchinari per mantenerla in vita – continua il figlio –. Anche io sono partito per Pontremoli. Una volta arrivato, i medici mi hanno detto che la mamma non aveva ripreso conoscenza e mi hanno consigliato di tornare a casa e ripresentarmi la mattina. Sono tornato a Quarrata, ma alle sei del mattino mi hanno telefonato per dirmi che mia madre era morta nella notte verso le due». Possibile non ci fosse un posto più vicino? La Asl Toscana Centro fa sapere che «il ricovero di pazienti che necessitano di letti in terapia intensiva è disposto nell’ospedale più vicino e adeguato al percorso clinico-assistenziale del paziente. La signora è stata trasferita a Pontremoli per l’indisponibilità, in quel momento, di posti letto a Pistoia. I sanitari hanno ricercato e verificato con gli ospedali vicini la disponibilità di posti letto e trasferito la paziente nel primo ospedale con disponibilità e adeguato alle necessità cliniche della paziente».