Regolamento edilizio, ecco le nuove norme

Il testo al vaglio del consiglio comunale

Cantiere edile (archivio)

Cantiere edile (archivio)

Pistoia, 19 ottobre 2021 - Agevolazioni per le zone periferiche, una notevole semplificazione delle procedure per il rilascio dei titoli edilizi, azzeramento degli oneri per alcune tipologie di interventi di ristrutturazione e ampliamento, in particolare per quanto riguarda la montagna e la collina. Sono queste le principali caratteristiche del nuovo regolamento edilizio del Comune di Pistoia, approvato ieri dal Consiglio comunale – ieri dopo un’assemblea fiume, iniziata alle 15 e andata avanti fino a tarda serata nella quale non sono mancati confronti, critiche e riflessioni mosse anche a partire dagli emendamenti (presentati da Movimento Cinque Stelle, Pd, Pistoia Spirito Libero, Pistoia città di tutti (da notare, ad esempio, gli interventi sul mantenimento della commissione edilizia, già messa in discussione nel 2018, e sul concetto di sanatoria) –, che apre anche alla bio-edilizia, con la possibilità di sanatorie e deroghe e all’installazione di pergo-tende nei centri abitati e di pannelli fotovoltaici e solari sul tetto principale degli edifici storici nelle zone non servite dal metano. L’obiettivo prioritario del nuovo regolamento, "nato dal basso – afferma l’assessore all’urbanistica, Leonardo Cialdi – è quello di semplificare le procedure per il rilascio dei titoli edilizi per rispondere più efficacemente ai bisogni di imprese e cittadini, rimuovendo tutti quei pareri che costituivano una ripetizione e un aggravio in termini di tempo e di risorse".

Tra le novità, c’è l’agevolazione in misura del 70 per cento sul contributo di costruzione (costo ed oneri) per gli edifici posti nella prima periferia del Comune e nelle zone montane, fino all’azzeramento totale in caso di stipula di convenzioni per l’esecuzione di manutenzioni al patrimonio pubblico in sostituzione dell’Ente, dando vita per la prima volta all’istituto del "baratto amministrativo". Prevista, poi, la diminuzione del 20% degli oneri per gli interventi di ristrutturazione su tutto il patrimonio edilizio esistente. Si tratta di un documento totalmente rivisto rispetto alla versione precedente, adottata nel 2009, che recepisce tutta la normativa nazionale e regionale entrata in vigore dal 2013, anno dell’ultima revisione.  

La stesura è frutto di una stretta collaborazione tra Amministrazione, associazioni di categoria professionali, tecniche ed economiche, al fine di incentivare il riuso del patrimonio edilizio esistente, consentendo il più possibile interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche e sismiche degli immobili. C’è anche il riconoscimento della conformità di tutto il patrimonio edilizio realizzato fuori dal centro abitato in epoca precedente al 1 settembre del 1967, nonché delle modifiche interne agli edifici realizzate prima del 2001 su tutto il territorio comunale. Previsto, poi, l’azzeramento del contributo di costruzione per le unità immobiliari classificate come prima casa, in caso di ampliamento fino al 20% che comporti una superficie totale dopo l’intervento entro i 105 mq, oltre alla cancellazione degli oneri per interventi di ristrutturazione e ampliamento su unità immobiliari eseguiti da famiglie composte da almeno un diversamente abile. Si apre poi alla possibilità di installare pannelli fotovoltaici e solare termico anche sul tetto principale degli edifici storici posti nelle zone non servite dal metano e di presentare permessi per interventi su immobili difformi o sanatorie in contestuale alla rimozione delle opere abusive non sanabili. Definite anche eventuali deroghe sulle altezze interne e su tutti gli altri parametri igienico-sanitari al fine di evitare il ricorso ai pareri della Asl di zona, per gli immobili ubicati in collina o in montagna. "La stesura di questo regolamento – sottolinea Cialdi – è l’inizio di un percorso di revisione di tutta la normativa urbanistico-edilizia di questo Comune. Evidenzia chiaramente quale vuole essere il livello di programmazione della città per le imminenti sfide nella redazione di strumenti come il Piano Strutturale e il Piano Operativo comunale, preferendo cioè a ogni logica politica l’ascolto della cittadinanza e degli operatori professionali, tecnici ed economici della città".