Quarant’anni d’inceneritore: "Abbiamo già dato tanto e dovremo subire ancora"

L’ira di Nerozzi all’ipotesi di ammodernamento dell’impianto di Montale che ne allungherebbe la vita fino a 20 anni: "Ogni comune può dire no".

Dieci anni di fallimenti nella gestione dei rifiuti della regione Toscana e i cittadini della Piana corrono il rischio di subire ancora per altri anni le emissioni dell’inceneritore di Montale. Alfredo Fabrizio Nerozzi, consigliere di Forza Agliana piana pistoiese per la Toscana, in maggioranza con delega alla transizione ecologica e tutela ambientale, osserva: "La provincia di Pistoia ha già dato e le viene chiesto di continuare a contribuire in maniera enorme per il trattamento dei rifiuti dell’area metropolitana con la discarica del Cassero, la nuova piattaforma prevista per la carta al Dano di Pistoia e l’inceneritore di Montale in esercizio da più di 40 anni. Il Piano regionale economia circolare (Prec) è come un quadro con la sola cornice. Sarà compito dell’Ato, cioè i Comuni dovranno realizzare l’opera in un tempo di 180 giorni". Per quanto riguarda l’impianto di Montale, Nerozzi afferma: "Il contratto di servizio per la gestione dell’impianto scade a dicembre 2024, entro tale data si deve decidere in base alla pianificazione dell’Ato centro la collocazione degli impianti. Il futuro dell’inceneritore di Montale sta in uno dei due progetti di ammodernamento, con una vita di esercizio della durata di circa 5 o 20 anni, o la riconversione in un impianto di fanghi civili. Tengo a precisare – evidenzia Nerozzi – che il progetto di riconversione al momento è parziale, esiste solo la parte tecnica, quella economica finanziaria non è completa". Il consigliere rileva che uno dei due progetti di ammodernamento andrà avanti se sarà accettato dalle tre amministrazioni comunali proprietarie dell’impianto: Montale, Agliana e Quarrata. Se un Comune pone il veto il progetto non viene realizzato.

"Ma i cittadini della piana pistoiese e le tre amministrazioni – si chiede Nerozzi –, per quanto devono ancora subire i danni derivanti dalla presenza di inceneritori e termovalorizzatori in un territorio già compromesso? La verità è che, a causa della prolungata negligenza della Regione, i cittadini si troveranno probabilmente costretti a subire ancora i danni per un periodo ancora più prolungato dell’originario. Non sono d’accordo, i cittadini della Piana hanno dato molto in salute e in soldi per troppo tempo, è giunta l’ora che abbiano crediti importanti dalla Regione. Le tariffe aumentano giorno dopo giorno e i servizi sono sempre meno efficienti. La nostra lista civica – conclude – si impegna a consultare cittadini, associazioni, professionisti e imprese per formulare osservazioni che potranno essere oggetto di emendamenti al Prec, per la tutela della salute, dell’ambiente e dell’economia".

Piera Salvi