Prezzi alle stelle, crediti incerti e regole caos "Siamo nei guai, c’è chi ferma i cantieri"

La titolare della storica Costruzioni 3V: "Mai visto un periodo tanto ’pazzo’ come questo per l’edilizia. Grande preoccupazione per il futuro"

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"La nostra azienda è sul mercato da quattro generazioni, tra alti e bassi, ma mai abbiamo vissuto un momento così ‘pazzo’ come quello attuale. E siamo inevitabilmente preoccupati".

A parlare è Ornella Vannucci (foto) della Costruzioni 3V, storica ditta pistoiese di edilizia privata che lavora principalmente su strutture commerciali e abitazioni private. Un racconto nudo e crudo di quello che succede "sul campo", in un periodo reso assai complesso dall’incerto futuro di bonus e superbonus ma anche dall’impennata dei prezzi delle materie prime, che si inserisce nella scia dell’appello lanciato da Ance Toscana Nord (la rappresentanza industriale del mondo della costruzioni) per chiedere certezze che possano mettere fine alle turbolenze che investono il settore del recupero degli immobili.

"Veniamo da un periodo di ripresa dopo 15 anni molto difficili, ripresa che si è fatta dirompente con l’avvento dei bonus, capaci di trascinare anche altri settori merceologici – racconta Vannucci – il problema è che il contesto in cui ci troviamo ad operare è stato normato male, creando condizioni che hanno spinto molti a improvvisarsi costruttori, fiutando l’affare, fino ad arrivare a vere e proprie truffe. E adesso siamo in un limbo, privati di ogni certezza in attesa dell’arrivo del decreto".

Decreto che dovrebbe chiarire, una volta per tutte, le questioni relative alla cessione del credito d’imposta: "Lo scorso anno abbiamo anticipato una cifra importante per del materiale ‘contando’ sul recupero del credito e adesso il rischio è che le regole siano cambiate in corso d’opera – attacca – di fatto siamo bloccati e nel frattempo molti colleghi hanno deciso di fermare i cantieri. Per quanto ci riguarda abbiamo deciso di concludere i lavori iniziati lo scorso anno, ma per il nuovo restiamo in attesa. Il fatto è che tutti abbiamo bisogno di liquidità – aggiunge la titolare di 3V Costruzioni – i soldi sono fermi nei cassetti fiscali, ma noi non possiamo più aspettare".

Un quadro di grande incertezza, con l’aggravante dell’aumento sproposito dei costi delle materie prime che sta picchiando duro: "Dobbiamo sottostare ad aumenti folli – evidenzia ancora Vannucci – in pochi mesi abbiamo riscontrato rincari del 100%, dalle tegole al cartongesso, per non parlare del costo dei ponteggi e dei cappotti termici. E poi sono schizzati alle stelle acciaio, ferro, legno: cose mai viste. La sensazione è che ci sia anche una grossa speculazione dietro, occorrono interventi ad hoc per calmierare i prezzi, altrimenti sarà dura resistere".

La stessa posizione espressa in questi giorni da Alessandro Cafissi, presidente di Ance Toscana Nord: "La nostra prima preoccupazione, nel momento in cui fu introdotto il superbonus 110% dell’edilizia, fu quella di organizzare un sistema che mettesse in relazione le imprese iscritte con chi gestiva le piattaforme informatiche per permettere all’impresa ed al committente di valutare se ci fossero i requisiti per accedere al beneficio – spiega – da operatori del settore, fin da subito stati consapevoli della difficoltà del percorso e ci siamo strutturati per affrontarla, anche a costo di rinunciare a qualche intervento. E mentre la febbre del recupero saliva, abbiamo fatto i conti con operai che mancavano, attrezzature e ponteggi irreperibili, costi dei materiali inaccessibili. Del resto l’entrata in vigore della normativa è stata la plastica dimostrazione del progressivo sgretolamento della struttura di un comparto, quello delle costruzioni, che dall’inizio della crisi ad oggi ha perso, in Italia, oltre 143mila imprese e più di 600mila lavoratori. L’invito, per chi ancora ha in animo di accedere a uno dei vari bonus esistenti, è di rivolgersi a imprese strutturate, che garantiscono la qualità dell’intervento".

Alessandro Benigni