"Ghiaccio a terra e niente luci, ore per arrivare all'ospedale"

L'odissea di una donna che a San Marcello non poteva essere curata

Spazzaneve in azione sul Brennero (foto Acerboni/FotoCastellani d'archivio)

Spazzaneve in azione sul Brennero (foto Acerboni/FotoCastellani d'archivio)

Pistoia, 21 gennaio 2017 - Se arrivare al pronto soccorso è una corsa a ostacoli. Una storia ai limiti dell’assurdo quella accaduta ad una donna residente a Cutigliano che, solo dopo ore di problemi, è riuscita a raggiungere l’ospedale per ricevere le cure di cui aveva bisogno. A riferire l’accaduto è la figlia, che chiede di mantenere l’anonimato.

"Mercoledì, intorno alle 21 – racconta – mia madre, a seguito di una grave lussazione ad un braccio, accusava dei forti dolori. Abbiamo chiamato la guardia medica, che è arrivata prontamente. Dopo le necessarie valutazioni, abbiamo deciso di portarla al pronto soccorso per accertamenti. Verso le 22, abbiamo chiamato il 118. Poco dopo è arrivata l’ambulanza". Ed è iniziata l’odissea.

In alcune zone di Cutigliano, i lampioni sono spenti da una decina di giorni. E anche la via interna al paese che conduce a casa della famiglia era al buio completo. Così il personale sanitario si è dovuto avvalere di alcune torce. Percorrendolo a piedi, i soccorritori si sono anche resi conto che quel tratto di strada pedonale in salita era ricoperto di ghiaccio. La via, di competenza del Comune, non era stata spalata né salata.

"Il personale sanitario è stato molto disponibile – prosegue la figlia della donna – ma giustamente non se la sentiva di trasportare a piedi, con la barella, mia madre fino all’ambulanza perché c’era il rischio di cadere. Così ha chiamato i vigili del fuoco di Limestre".

Giunti sul posto, i pompieri hanno salato la strada, sistemato la paziente sul toboga e, con l’ausilio di torce, l’hanno condotta a braccia fino all’ambulanza.

"Nel frattempo – prosegue la figlia – la guardia medica ha contattato l’ospedale di San Marcello, ma si è sentita rispondere che non c’era la possibilità di fare le radiografie, se non chiamando appositamente un tecnico, e che comunque lì non avrebbe potuto ricevere prontamente le cure necessarie dell’ortopedico. Così non abbiamo avuto altra scelta che portarla al pronto soccorso di Pistoia, dove è arrivata alle due di notte, dopo il viaggio di quasi un’ora sull’ambulanza, in preda al dolore. Al San Jacopo il personale era molto preparato. Ma che cosa sarebbe accaduto se mia madre fosse stata in pericolo di vita?".

Proprio ieri, infine, l’Asl ha comunicato il progetto di ampliamento del punto di primo soccorso del Piot di San Marcello Pistoiese. Entro gennaio lo studio di progettazione esterno, che lo ha curato, consegnerà all’azienda il progetto esecutivo. Il progetto prevede una serie di opere volte a mettere in collegamento degli spazi esistenti in modo da consentire l’espansione della superficie destinata al punto di primo soccorso. I lavori dovrebbero avere inizio a giugno.

Elisa Valentini