PISTOIA
Misurare il livello di stress per poterlo così "addomesticare" e capire come – se – questo influisce sul nostro benessere psicologico, fisico ma anche immunitario, agendo quindi sulla salute non solo della mente ma anche del corpo. Alla base l’idea che i diversi sistemi che ‘abitano’ l’uomo non possano essere considerati separatamente, ma che emozioni, mente e risposta immunitaria del nostro corpo siano in costante e reciproco rapporto di influenza. Un approccio tanto rivoluzionario quanto necessario ma ancora non così diffuso tra gli psicologi.
Eppure, come spiega Sabrina Ulivi psicologa e psicoterapeuta membro di Anses (Associazione Nazionale Stress e Salute) che a quel metodo si riferisce, i vantaggi sul paziente ci sono, esistono, come provano i dati che la stessa dottoressa riscontra in studio.
"Considerare l’ansia nel suo aspetto sistemico e integrato e non come una questione puramente psicologica ci consente, a partire dalla misurazione di una serie di parametri, di riequilibrare i sistemi stabilendo modalità d’intervento soprattutto soggettive – spiega la dottoressa -. Questo è ciò che si chiama ‘neuroimmunomodulazione’, scienza riconosciuta che si occupa di studiare comportamenti bidirezionali tra i sistemi muscolo-scheletrico, nervoso, ormonale e immunitario. In sostanza sul paziente vengono svolti dei test di natura neuropsicologica e neuroimmunomodulatoria.
Attraverso dei dispositivi assolutamente non invasivi rileviamo i dati del sistema nervoso e del suo funzionamento assieme alla composizione corporea. Ci sono ad esempio dei valori relativi a grasso e muscoli che ben indicano da soli l’esposizione del paziente a malattie stresscorrelate. Occorre quindi a quel punto intervenire per ripristinare un sistema mente-corpo danneggiato. E farlo lavorando ad esempio su aspetti come il respiro che molto hanno a che fare con rimuginazione e pensiero ossessivo, integrandolo con i trattamenti classici".