"Ora ti butto dal balcone": a processo marito violento

Botte e minacce davanti alle figliolette, che chiedevano aiuto ai vicini di casa. La moglie: "La rabbia dopo che si drogava". Lui si difende: "Ero depresso"

L’indagine dei carabinieri sotto la direzione del pm Chiara Contesini

L’indagine dei carabinieri sotto la direzione del pm Chiara Contesini

Pistoia, 14 settembre 2022 - La tranquillità era durata solo pochi anni. Poi, erano arrivate le minacce e le esplosioni di rabbia davanti alle figliolette. "Ti butto dal balcone", o "ti ammazzo", queste le minacce che l’uomo, 54 anni, pistoiese, avrebbe rivolto alla moglie (una donna straniera), per poi sferrarle calci e pugni, torcerle i capelli o svegliarla con una bottiglia d’acqua fredda rovesciata sulla testa. Sono alcuni degli episodi che la donna ha ricostruito nella sua lunga deposizione ieri mattina in tribunale davanti al collegio presieduto dal giudice Alessandro Buzzegoli. I fatti risalgono al 2020, l’indagine è stata svolta dai carabinieri di Pistoia sotto la direzione del sostituto procuratore Chiara Contesini. L’uomo, che è difeso dall’avvocato Alessandro Mencarelli, è accusato di maltrattamenti in famiglia (art. 572 codice penale) con l’aggravante di aver commesso il fatto in presenza e in danno delle figlie minorenni, di lesioni personali (art. 582) nei confronti della moglie e di abbandono di minori (art. 591), perché avrebbe lasciato le sue bambine da sole, per isolarsi in un’altra stanza e assumere stupefacenti. Allontanato da casa, su disposizione del giudice un anno fa, avrebbe poi violato il provvedimento tornando a minacciare la moglie. Ieri mattina, oltre all’esame dell’imputato, è stata ascoltata la moglie, rappresentata dall’avvocato Enrica Gardin, la figlia maggiore di lei, e una vicina di casa della famiglia.

"L’incubo è iniziato quando mio marito ha ripreso a frequentare certi amici e ha ricominciato a drogarsi – ha raccontato in aula la donna – Si chiudeva in bagno e poi usciva senza parlare. Io dovevo ripulire tutto, le siringhe lasciate in giro, per evitare che le mie figlie le trovassero". La donna ha chiarito che l’uomo avrebbe avuto l’accortezza di chiudersi in bagno, ma che comunque poi le bimbe avrebbero assistito agli episodi di violenza: calci, pugni e aggressioni verbali.

"Mi diceva che mancavano i soldi – ha raccontato lei – e mi svegliava la mattina svuotandomi una bottiglia di acqua fredda sulla testa, dicendomi di andare a lavorare. Più volte mi ha minacciato di uccidermi con un fucile, finché non mi sono decisa a denunciare tutto". Le grida e le richieste di aiuto anche delle bambine sarebbero state sentite più volte anche da una vicina di casa che ieri in aula ha ricostruito alcuni degli episodi.

Anche la figlia maggiore della donna ha spiegato che i litigi erano all’ordine del giorno, e in un caso avrebbe visto la madre difendersi graffiando suo marito. L’uomo invece si è difeso spiegando di essere depresso, ma chiarendo che mai avrebbe messo in pericolo le sue due figlie.

Il processo riprenderà ad ottobre.

M.V.