La pioggia non si vede, vivai in crisi E aumentano ancora le autobotti

Magazzini (Avi): "Sarà dura resistere un altro mese senza precipitazioni, c’è molta preoccupazione". Sistemi d’irrigazione all’avanguardia, ma anche le riserve stanno finendo. "Stress termico molto forte"

L’emergenza siccità si fa sempre più critica. Agosto è arrivato e la musica non è cambiata: non piove e, si teme, continuerà a non piovere davvero per almeno una settimana, se non dieci giorni. Nei giorni scorsi qualche debolissima precipitazione ha interessato alcune aree della provincia, compresa la città che ha ricevuto una manciata di millimetri di pioggia lo scorso sabato (tra i 5 e 8 a seconda delle zone). Valori nemmeno lontanamente capaci di alleviare la siccità in natura e nei vivai, dove le falde acquifere continuano a soffrire e dove già a giugno, in qualche caso, alcuni proprietari erano stati costretti a servirsi delle autobotti, sopratutto in collina. In pianura finora la situazione di molte aziende vivaistiche è stata salvata dalla grande attenzione prestata alla limitazione degli sprechi tramite impianti di irrigazione goccia a goccia e sistemi di recupero dell’acqua attraverso delle pompe che riportano i liquidi in eccesso nelle vasche per un successivo riutilizzo.

Altra acqua è stata "recuperata", per così dire, semplicemente non usandola: i processi di irrigazione sono ridotti fino all’osso. Tutto questa solerzia, però, non può fare i miracoli contro un cielo che sembra letteralmente rifiutarsi di far piovere seriamente.

"Che la situazione fosse complicata lo avevamo capito già a giugno – dice Luca Magazzini, presidente Associazione vivaisti italiani –, speravamo in qualche perturbazione ma non è arrivata: ogni giorno sempre più vivai richiedono l’intervento di autobotti, specialmente nelle aree di collina e a Chiazzano, dove la falda è in grossa difficoltà". Oltre alla pioggia che non cade, anche le temperature roventi stanno mettendo in difficoltà le piante.

"Lo stress termico delle piante dei nostri vivai è molto forte, le temperature continuamente sopra la media inibiscono la crescita della pianta. Da questo punto di vista le cose andranno meglio solo quando le notti più lunghe permetteranno alle piante di ricevere meno calore. Allora potranno crescere, ma servirà ovviamente l’acqua, che probabilmente sarà ancora meno di quella poca che è presente adesso negli invasi e nelle riserve. Per questo c’è preoccupazione". Acqua che storicamente ad agosto cade poco o nulla in situazioni normali, figuriamoci in un’estate maledettamente secca come questa. Occorre anche sottolineare che la falda acquifera non viene raggiunta istantaneamente da eventuali precipitazioni: perché l’acqua dal cielo arrivi al sottosuolo occorrono giorni se non una settimana, a seconda della profondità della falda. "Difficile immaginarsi una vera perturbazione nel mese di agosto capace di riempire le falde, visto i precedenti degli scorsi anni – conclude Magazzini –, però noi non possiamo non augurarcelo e tenere le dita incrociate. L’importante, comunque, è che inizi a piovere: anche una pioggia debole può aiutare un po’ piante e vivaisti, che possono salvare l’acqua delle riserve per l’irrigazione".

Francesco Storai