Il futuro dell’inceneritore. I candidati sindaci divisi tra chiusura e continuità. Tanti cittadini al dibattito

L’incontro si è svolto giovedì sera nella parrocchia di Stazione di Montale. Presenti i politici di Montale e Agliana: prevale la linea della dismissione .

Il futuro dell’inceneritore. I candidati sindaci divisi tra chiusura e continuità. Tanti cittadini al dibattito

Il futuro dell’inceneritore. I candidati sindaci divisi tra chiusura e continuità. Tanti cittadini al dibattito

Otto candidati a sindaco dei comuni di Montale, Agliana e Montemurlo si sono confrontati sul tema inceneritore nella sala parrocchiale di Stazione su iniziativa di Alleanza Beni Comuni che ha chiesto loro se si impegnano o no a chiudere l’impianto in caso siano eletti. Non era presente il candidato a sindaco di Montale del centrosinistra e sindaco uscente Ferdinando Betti. La maggior parte dei candidati si è espressa per la chiusura dell’impianto. Rosanna Crocini di Alleanza Beni Comuni ha introdotto il confronto, condotto da Franca Capecchi, sostenendo che il tema inceneritore è "una questione cruciale per la salute e che per spegnerlo ci vuole la volontà politica di farlo". Alessandro Bartolini, candidato a sindaco di Agliana del M5S, ha detto che bisogna chiudere l’impianto perché "non c’è norma di legge che possa garantire la sicurezza dell’inceneritore, dai dati Ispo la provincia di Pistoia ha l’incidenza più alta di tumori, lo stesso amministratore unico del Cis ha detto che l’impianto è obsoleto, va fatta l’economia circolare e il rifiuto secco va bene anche in discarica se fatta bene". Roberto Bertini, candidato a sindaco di Agliana per il Partito Comunista ha sostenuto che "non c’è prova certa che i tumori derivino dall’inceneritore, che le cause di un ambiente insano possono essere tante a partire da un certo tipo di agricoltura e che bisogna ampliare il discorso al sistema produttivo di tipo capitalistico". Ambra Torresi, candidata a sindaco di Agliana per la lista civica Agliana al Centro ha detto che "non ci sono le condizioni per chiudere il termovalorizzatore e chiederlo sarebbe una falsa promessa e che i rifiuti zero sono un’utopia" ed ha proposto di "trasformare un problema in una risorsa aumentando i controlli suddividendo i ristori anche a beneficio di Agliana e riducendo la Tari". Luca Benesperi, sindaco uscente di Agliana e candidato a sindaco del centrodestra ha sostenuto che "chiudere l’impianto domani è un’utopia perché la Regione ha previsto quello di Montale come uno degli impianti di fine ciclo portandolo a 70mila tonnellate". Benesperi ha rivendicato la scelta della proroga di 3 anni "per verificare una proposta alternativa all’incenerimento". Alberto Vignoli, segretario del Pd di Montemurlo, intervenuto per conto del sindaco e candidato Simone Calamai ha ricordato che Montemurlo non ha titolo per decisioni sull’impianto anche se riceve le ricadute delle emissioni sul suo territorio.

"Noi siamo convinti che l’inceneritore debba essere superato – ha detto Vignoli – siamo anche disponibili a investire in questo processo di superamento anche entrando a far parte della compagine proprietaria". Sandro Nincheri, candidato a sindaco di Montale per la lista civica Montale Rinasce, ha affermato che "l’impianto deve chiudere in tempi ragionevoli perché le promesse fatte negli ultimi anni e poi disattese vanno mantenute, negli ultimi 5 anni le amministrazioni non si sono impegnate e bisogna farlo ora, se non si chiude ora verrà raddoppiato e non possiamo rassegnarci ad un raddoppio". Lorenzo Bandinelli, candidato a sindaco di Montale per una lista civica di centrodestra, si è espresso per la dismissione dell’impianto dicendo che "dall’11 giugno bisogna lavorare per arrivare a chiudere l’inceneritore entro il 31 dicembre del 2027". Bandinelli ha indicato la direzione del riciclo nella politica dei rifiuti facendo l’esempio del riciclo del riuso e del riciclo nel settore tessile. Guido Del Fante, candidato a sindaco di Agliana del centrosinistra, si è detto convinto sostenitore di "una chiusura e riconversione dell’inceneritore in un impianto di riciclo e dell’attuazione di una bonifica del sito, per andare verso la prospettiva dei rifiuti zero. "In cinque anni – ha aggiunto – ad Agliana non è mai stato fatto nulla in questa direzione". "A Montemurlo ci siamo rotti le scatole – ha affermato Antonio Petracchi candidato al consiglio di Montemurlo di Verdi e Sinistra – di prenderci le emissioni inquinanti di quell’impianto, va chiuso".

Giacomo Bini