"Il costo dell’energia ha bloccato la ripresa"

Allarme di Cna dopo un sondaggio che riguarda 250 attività del territorio: "Impatto pauroso delle maxi bollette, subito aiuti"

Un’impennata delle bollette definita "paurosa", che impatta sul 95% delle imprese. Quasi l’80% di queste prevede una riduzione dei margini di fatturato, mentre sono circa 200mila quelle che temono di dover fermare l’attività. Lo afferma un’indagine della Cna su un campione nazionale di 2500 imprese rappresentativo della realtà produttiva dell’artigianato e della piccola impresa, tra cui 250 legate al nostro territorio. Cna che lancia nuovamente l’allarme: "Servono interventi strutturali urgenti".

Del resto l’enorme rincaro delle bollette nell’ultima parte dell’anno ha fatto schizzare di oltre il 30% la spesa media del 2021 rispetto al 2019 per i settori delle costruzioni e dei trasporti, mentre soltanto la filiera del turismo mostra un incremento inferiore al 20%. Per l’anno in corso, secondo l’indagine, le prospettive sono di nuovi vistosi rincari considerando che i prezzi del primo trimestre mostrano un balzo del 112% rispetto allo stesso periodo del 2019.

"Il costo dell’energia che grava su micro e piccole imprese – sottolinea il presidente di Cna Toscana Centro, Claudio Bettazzi – sconta una bolletta mal strutturata. La distribuzione degli oneri generali di sistema è fortemente iniqua e penalizza maggiormente le imprese più piccole, che sopportano il 49% del gettito complessivo e assicurano 4,7 miliardi l’anno, risorse che potrebbero essere investite nei processi produttivi. Il risultato è che una piccola impresa paga l’energia quattro volte di più rispetto un’impresa di grandi dimensioni. Questo non è accettabile visto che i rincari dell’energia stanno generando già ora una brusca frenata della ripresa economica, erodendo i margini di guadagno e la fiducia delle imprese, impattando su prezzi, retribuzioni e occupazione. Gli interventi approvati dal governo sono utili ma insufficienti. Bisogna individuare subito soluzioni efficaci e strutturali se non vogliamo vanificare i timidi segnali di ripresa".

La rilevazione di Cna mostra che il 95% delle imprese intervistate ritiene che il caro-bollette avrà un forte impatto sulla propria attività. Per fronteggiare il caro-energia il 53% si vedrà costretto a ritoccare i listini, in particolare manifattura e costruzioni (rispettivamente 62,8% e 54,4%), mentre il 66% delle imprese di trasporto, il 64% dei servizi alle imprese e il 56% dei servizi alla persona indicano che manterranno invariati i prezzi. L’impennata dei costi energetici provocherà un taglio dei margini di guadagno per il 77,5% del campione, mentre il 6,8%, pari a 200mila imprese, prospetta il fermo dell’attività a causa di costi insostenibili, con punte del 24% nel settore del turismo. Rilevante la quota di imprese (37% del totale) che è orientata a rinviare investimenti programmati. Meno diffuse le azioni di natura strutturale. Quasi un’impresa su 5 investirà in tecnologie di efficientamento energetico. Il 10% del campione ritiene invece che dovrà ridurre l’organico e il 7,6% pensa di dover tagliare il monte retribuzioni.

Alessandro Benigni