Il cammino di San Jacopo Qui una tappa verso Roma

Pistoia crocevia dei pellegrini: un gruppo ha fatto sosta in centro, ma l’obiettivo è incontrare il Papa per consegnargli il bordone con un messaggio

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Un gruppo di pellegrini provenienti da Nord e Centro italia sono arrivati venerdì pomeriggio a Pistoia, crocevia di cammini. Fanno parte del gruppo ‘Rinasci Bordone sui nuovi sentieri’ e hanno accolto diverse richieste di altri camminatori di donare il simbolo del pellegrino – il Bordone ovvero il bastone – al Papa. Gli undici pellegrini sono stati accolti in città, rifocillati, hanno dormito in città e poi sono ripartiti alla volta di Prato. Ma il loro viaggio non è finito: l’ultima tappa del percorso prevede appunto l’arrivo a Roma. Quattro di loro, infatti, sperano di poter essere ricevuti dal Santo Padre per consegnargli il bordone con all’interno una lettera.

Sono arrivati in uno splendido pomeriggio da via degli Orafi: "Siamo stanchi, ma ce l’abbiamo fatta", dicono sorridenti Francesca, Samantha e Roberta. Hanno camminato tutto il giorno per circa 30 km: è questa la distanza della tappa Pescia-Pistoia che fa parte del cammino di San Jacopo in Toscana. Ma il loro viaggio non si ferma qui: dopo Prato e Firenze, faranno tappa all’Averna attraverso la via Ghibellina. Ad Assisi, lasceranno la bisaccia con i messaggi dei fedeli raccolti durante il cammino. Messaggi importanti, donati dagli amanti dei cammini e che i pellegrini portano sulle loro spalle da tutto il mondo. Infine, a Roma, sperano di poter consegnare il bordone (cioè il bastone) direttamente nelle mani del Papa: "E’ stato intagliato e inciso e decorato da un altro pellegrino piemontese, Franco. E’ stato pensato come un simbolo di buon auspicio per il lockdown. Quando ancora non si poteva ancora camminare liberamente, infatti, i pellegrini aspettavano il bordone sui confini regionali facendolo passare di mano in mano, fino a quando non sarebbe arrivato a destinazione", raccontano.

A Pistoia, i pellegrini sono stati accolti dall’assessore alle tradizioni e manifestazioni jacopee, Alessandro Sabella e dal rappresentante della confraternita Paolo Rindi che ha anche apposto la jacopea, il timbro, sulla credenziale del pellegrino, che serve a certificarne la tappa: "Pistoia può davvero diventare un crocevia importante e una sorta di palestra d’allenamento verso quello che è il grande cammino di Santiago. I referenti delle varie tappe e dei vari cammini hanno lavorato davvero molto bene per organizzare l’accoglienza dei pellegrini all’interno delle strutture ricettive", spiega Sabella.

E se pensate che ci voglia chissà quale allenamento fisico per poter fare una tappa o addirittura un intero cammino, vi sbagliate: "Abbiamo visto gente palestrata stramazzare al suolo per la fatica e ritirarsi. Altri, invece, nonostante le vesciche sono sempre andati avanti. Quello che conta veramente è la volontà di farlo". Parola di pellegrino.

Il cammino dei pellegrini ha toccato prima di raggiungere Pistoia anche Serravalle Alto. Il Cammino Jacopeo da Firenze a Lucca sulla direttrice della via Cassia verso Santiago di Compostela o verso Roma, vede infatti in Serravalle una delle tappe importanti. I pellegrini si sono fermati nell’antico borgo medioevale accolti per l’occasione dall’assessore Maurizio Bruschi. "Siamo orgogliosi di accogliere i pellegrini lungo il Cammino di San Jacopo- afferma Bruschi - che vede nel 2021 un anno importante con l’apertura della Porta Santa e con l’anno Jacobeo. Serravalle Pistoiese è un punto sosta della tappa che va da Pistoia a Pescia e viceversa e come amministrazione siamo ben felici di accogliere i pellegrini in transito". "Sono partita da Barga - racconta Samatha - e a Lucca ho consegnato il bordone che arrivava dal Cammino di San Pellegrino. E’ stata un’esperienza bellissima perché pur conoscendo i luoghi i di casa mia, li ho visti con occhi diversi".

Irene Savasta

Michela Monti