Hitachi, sciopero e presidio "Lavoratori da tutelare"

Fim, Uilm e Rsu della Rustici-Metra davanti ai cancelli della multinazionale. Citera: "L’azienda ha annunciato il fine rapporto. Cosa ne sarà di quei 36?"

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"Rispetto dei diritti dei lavoratori e trasparenza nelle trattative sono requisisti essenziali per poter proseguire i colloqui, al momento le condizioni illustrate dalla proprietà sono irricevibili e assai preoccupanti. Metteremo in campo ogni azione necessaria per far tornare indietro l’azienda dalle proprie idee e ripensare ad una trattativa seria che renda dignità a tutti i lavoratori e alle loro famiglie". Con questa motivazione la Rsu della Rustici-Metra spa (azienda dell’indotto Hitachi), Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno proclamato ieri otto ore di sciopero, dalle 8 alle 16, convocando una conferenza stampa davanti ai cancelli dell’Hitachi dove hanno spiegato i motivi della protesta, che in un primo momento era stata proclamata anche insieme alla Fiom-Cgil, che però poi ha deciso di di non aderirvi, "vista la comunicazione ufficiale dall’azienda – spiega Fiom in una nota – con la quale veniva chiarito il mantenimento dei diritti e delle tutele per i lavoratori, inclusa l’applicazione del contratto dei metalmeccanici da parte della Ph Facility, azienda subentrante nel cantiere Hitachi".

Ieri davanti ai cancelli della multinazionale giapponese, in via Ciliegiole, hanno manifestato 30 (su 36) lavoratori della Rustici e molti dipendenti dell’Hitachi, che hanno partecipato per solidarietà. "Il 6 settembre scorso – afferma Jury Citera, segretario Fim-Cisl Toscana Nord – l’azienda ha comunicato alla stampa che avrebbe salvaguardato le maestranze, addirittura riportandole all’interno dello stabilimento di Montale o nel Gruppo Metra se ci fosse stato un problema lavorativo. La scorsa settimana, durante la riunione con i sindacati, Rustici ci ha comunicato, col sorriso sulla bocca, che avrebbe cessato l’attività produttiva al 31 dicembre 2022 e avrebbe gestito lei un accordo, mettendosi a fare anche il nostro mestiere, con Ph Facility. Ad oggi – prosegue Citera –, ed è per questo che abbiamo deciso lo sciopero, non abbiamo nessun accordo, né ufficioso né ufficiale, che garantisca in termini di legge i lavoratori, a differenza di ciò che dicono gli amici della Fiom, che purtroppo hanno deciso di non partecipare a questo sciopero".

"Le nostre attese – interviene Simonetta Gigetti, segretaria territoriale Uilm – sono quelle di una soluzione positiva di questa vicenda perché qui c’è in gioco il destino di 36 famiglie. Noi ad oggi, come Uilm, non siamo ai tavoli della trattativa, questo va detto in modo molto chiaro, siamo qui in solidarietà, perché abbiamo dei nostri iscritti che vogliamo tutelare nel loro diritto di fare sciopero". "L’azienda subentrante, la Ph Facility, ci incontrerà venerdì 9 dicembre – spiega Raimondo Toni, Rsu Rustici – e sentiremo cosa ci propone". "In ballo ci sono 36 famiglie – conclude Citera –, se l’azienda subentrante ci darà garanzie occupazionali e ci presenterà un piano industriale vero a fronte di un carico di lavoro futuro all’interno dello stabilimento, noi come già deciso con i lavoratori fuori dalla trattativa, faremo l’assemblea, li informeremo subito, poi decideremo se firmare oppure no".

Patrizio Ceccarelli