Fondazione Marini. Il verdetto slitta a ottobre: "Servono altri documenti"

In merito ai ricorsi dell’ex presidente Carnacini, il Consiglio di Stato prende tempo. Nella relazione del Ministero si evidenzia come la situazione sia profondamente mutata . .

Fondazione Marini. Il verdetto slitta a ottobre: "Servono altri documenti"

Fondazione Marini. Il verdetto slitta a ottobre: "Servono altri documenti"

PISTOIA

Servirà una "ulteriore relazione integrativa" perché il Consiglio di Stato (CdS) possa infine pronunciarsi a proposito dei ricorsi accorpati che decideranno le ulteriori sorti della Fondazione Marino Marini. Così la Sezione prima del CdS nell’adunanza del 17 aprile scorso riunitasi per trattare gli "affari" dell’ente intitolato al maestro così come lo si conosceva prima del commissariamento. All’oggetto c’erano infatti vecchie questioni attorno alle quali l’allora Fondazione presieduta dall’avvocato Carlo Ferdinando Carnacini aveva opposto resistenza, ritenendo quello della Prefettura un "eccesso di potere" applicato alla stessa Fondazione.

A diventare oggetto di discussione giuridico-amministrativa due particolari delibere, alle quali è riconducibile rispettivamente la nomina diretta da parte del cda dell’ente dell’organo di controllo e la modifica dello statuto della Fondazione da parte di quello stesso consiglio. Delibere che la Prefettura, organo di controllo cui è soggetta la Fondazione, aveva a suo tempo annullato perché ritenute la prima in conflitto con quanto stabilito dallo statuto dell’istituzione intitolata a Marini, la seconda poiché di quello statuto, sostiene la Prefettura, sarebbero presenti due versioni. In entrambi i casi molto se non tutto ha a che fare con la tanto discussa iscrizione della Fondazione al registro del Terzo Settore. Iscrizione che la Regione Toscana, sostiene sempre la Prefettura, avrebbe a suo tempo respinto.

"Esaminati gli atti di causa – si legge nel testo 00572/2024 emanato dal CdS -, la Sezione rileva che essi non possono ancora essere decisi", per via dell’assenza di alcuni documenti che sarà compito della Prefettura trasmettere. Nella relazione fornita dal Ministero si evidenzia anche come la situazione inerente la Fondazione sia profondamente mutata dai tempi della presentazione dei ricorsi, essendo stata questa nel frattempo commissariata. La stessa Prefettura sottolinea ancora un altro aspetto, ovvero quello inerente la "possibile rinuncia al mandato da parte degli avvocati difensori costituiti per la Fondazione, considerato che questa gestione commissariale non può non avere, in merito al contenzioso in atto, una posizione ontologicamente opposta a quella della precedente amministrazione che a suo tempo propose ricorso e che affidò loro il mandato. È prevedibile che una eventuale rinuncia al mandato determinerebbe l’interruzione del procedimento".

Un’ipotesi sì, che certamente dovrà fare i conti con quello che invece è un dato di fatto, e cioè che uno di quei legali, e in particolare l’avvocato Righi, al mandato ha confermato di aver rinunciato. Prossimo step giudiziario fissato dal Consiglio di Stato, 16 ottobre 2024. Data che pone quasi una certezza e cioè che la durata del commissariamento a guida Ruberto sia destinato a durare oltre i dodici mesi inizialmente previsti, in scadenza proprio in prossimità di quel pronunciamento.

linda meoni