Ristoratori ancora all'attacco. "Maggiori spazi esterni per tutti"

Dopo i gestori dei locali del comparto della Sala, scendono in campo anche quelli delle zone più esterne

Ristoratori

Ristoratori

Pistoia, 12 maggio 2020 -  «A pochi giorni dalla possibile riapertura dei nostri esercizi commerciali il timore e l’ansia del fallimento che ci hanno accompagnato in questi due mesi di chiusura forzata si fanno sentire ancora di più". A prendere la parola per tutti è Mariarosaria Malandrino, titolare dell’enoteca Nati Stanchi, socia dell’associazione Commercio Pistoia.

Pensiero sempre più diffuso fra i tanti commercianti del centro storico e della periferia che, come i colleghi di tutta Italia, si stanno preparando alla ‘ripartenza’ divisi fra timori e speranze. Dato quasi per certo un decremento del giro di affari sia per il cambiamento delle abitudini di vita dei residenti che per la contrazione dei flussi turistici, gli esercenti cercano di individuare possibili soluzioni in grado di arginare, almeno in parte, le perdite che con tutta probabilità si verificheranno nei prossimi mesi. Nel capoluogo, come in altri Comuni, sono state recepite molte delle proposte dei commercianti, dalla riduzione di alcune imposte locali, all’estensione dei dehors, fino all’apertura provvisoria della zona a traffico limitato per facilitare l’asporto da parte dei clienti fino alla ripresa a pieno ritmo delle attività. Ma dopo i gestori di pub, locali e ristoranti della Sala e delle zone limitrofe, si fanno sentire anche i ristoratori fuori dal comparto. "La paura fortissima di non riuscire a sostenere tutte le spese a fronte di entrate ridotte in maniera drastica perché con le nuove misure di distanziamento che verranno adottate sarà come stare chiusi. In più molti locali, non avendo spazi esterni di somministrazione soffriranno ancora di più. La nostra richiesta - suggerisce dunque - è di permetterci di lavorare rispettando si i protocolli di sicurezza sanitaria ma con la possibilità di avere più spazi esterni ai locali da utilizzare per ospitare i nostri clienti in totale sicurezza". In pratica i ristoratori ai quali le disposizioni nazionali ridurranno l’uso dei locali interni chiedono di poter ‘bilanciare’ con maggiori concessioni sull’esterno, per esempio disponendo i tavoli anche dal lato opposto della strada rispetto al locale. E per farlo, naturalmente, la ztl dovrà tornare chiusa. "Chiediamo al Comune di concedere l’utilizzo degli spazi pubblici, strade o piazze ad uso commerciale di somministrazione come già fatto in altre città d’Italia, per la durata dell’emergenza. Una richiesta - conclude Malandrino - di aiuto concreto".  

R.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA