Ex Carbonizzo, rilancio del piano di recupero

La proprietà ripresenta al Comune la proposta di cinque anni fa: "E’ conforme ai requisiti del piano strutturale".

Il progetto di recupero del complesso dell’ex Carbonizzo di Fognano è rilanciato dalla società proprietaria, la Meridiana Immobiliare, che ha ripresentato in Comune la sua proposta del 2015 sostenendo che è conforme ai requisiti indicati nel nuovo piano strutturale. Il rilancio riaccende la discussione su un progetto che è stato al centro di uno scontro tra proprietà e Comune e di un’accesa polemica tra il gruppo di centrodestra, autore di alcune interpellanze, e la giunta comunale. La Meridiana Immobiliare ha presentato ricorso al Tar contro il piano operativo comunale che, secondo le sue valutazioni, renderebbe inattuabile il recupero riducendo la capacità di edificare, cioè la superficie utile lorda nell’ex Carbonizzo da 6.400 a 3.700 metri quadri e al contempo concederebbe più di 2mila metri quadri di edificabilità a un’area di altri proprietari, a pochi metri di distanza.

La giunta nega qualsiasi penalizzazione ai danni della proprietà. Il centrodestra ha portato la questione in consiglio comunale sostenendo che il recupero del Carbonizzo riveste un grande interesse per la collettività. E’ stata avviata anche un’indagine della Procura con l’ipotesi di abuso di ufficio che ha portato a perquisizioni in municipio e in alcune abitazioni private. Ora Meridiana Immobiliare comunica di aver protocollato: "Una proposta di progettuale che rispecchia quella già prodotta cinque anni fa. La proposta soddisfa ben sette degli otto obiettivi del nuovo piano strutturale – argomenta il titolare della Meridiana Immobiliare Alessandro Paolacci – perché incentiva la sicurezza idraulica, accresce i percorsi ciclabili, valorizza l’ambiente, aumenta parcheggi e verde, favorisce le politiche abitative, il recupero del patrimonio edilizio storico e il riuso di aree degradate. Oltre a questo – aggiunge Paolacci – la nostra società si occuperebbe con mezzi privati della importante bonifica necessaria per il recupero dell’area".

Paolacci ritorna sulle accuse al Comune: "La nostra proposta di 5 anni fa, è stata oggetto di una vergognosa gestione da parte dell’amministrazione, protrattasi per anni e terminata con il nuovo piano operativo che presenta modifiche tali da rendere il recupero irrealizzabile. Nessuno a oggi – fa presente – ha interpellato la nostra società per riprendere un tavolo di trattativa, si vede che l’ex Carbonizzo non cattura l’interesse della giunta. Il sindaco – conclude il titolare di Meridiana – definì di interesse privato un’interpellanza dell’opposizione sull’ex Carbonizzo, ma in realtà il nostro progetto rispetta proprio i requisiti indicati da lui stesso per lo sviluppo di Montale secondo le linee del nuovo piano strutturale".

Giacomo Bini