"Ecco un’altra prova del fallimento del sistema"

La notizia dell’operazione della Guardia di finanza ha infiammato anche la politica. Il senatore di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra ha sottolineato come "i soggetti segnalati hanno omesso di dichiarare il fatto di essere destinatari di misure cautelari ovvero la presenza nel proprio nucleo familiare di un componente sottoposto a misura cautelare. L’allarme lo avevamo lanciato da tempo ed avevamo presentato numerosi emendamenti nelle sedi parlamentari per apportare correzioni alla stortura dell’atto che di fatto non impediva alla malavita di percepire il reddito di cittadinanza".

"Questa, purtroppo – osserva La Pietra – è un’altra prova del fallimento dei criteri di assegnazione del Rdc. Il problema non è presente solo al sud come tanti vogliono fare credere, questo episodio appena reso noto a Pistoia conferma i nostri sospetti e le nostre denunce. La Toscana non è esente dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, e la situazione non si risolve mettendo la testa sotto la sabbia, come fa la sinistra toscana. Occorre smettere di far credere che la nostra regione sia il paradiso socialista, ma prendere atto della realtà e agire di conseguenza". Dura la reazione anche di FI Pistoia. "Lo ha chiaramente espresso il nostro coordinatore il senatore Massimo Mallegni, durante il suo intervento La7: “Chi indebitamente percepisce il Rdc e lavora al nero o, come questi individui, non ne ha diritto, va arrestato. E se quei soldi li avessimo dati alle imprese, per favorire le assunzioni, oggi avremmo più posti di lavoro, più economia, più Pil e meno lavoro al nero“. Noi riteniamo grave quanto accaduto, perché lesivo nei confronti di tutti i cittadini, e con durezza e determinazione affermiamo che era già tutto previsto", scrivono la commissaria Anna Bruna Geri ed il coordinamento FI Pistoia.