Disagio mentale, boom di richieste C’è anche il bonus per lo psicologo

Dalla depressione ai problemi di coppia ma anche giovani in crisi. La dottoressa Lenza: "Dedichiamoci alle scuole"

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Un boom di richieste di supporto aumentate fino al 40%, disagi psicologici sempre più frequenti letteralmente esplosi causa covid, così come esponenzialmente incrementate sono le crisi di coppia, i problemi relazionali, i disturbi ansioso-depressivi. Una lista che potrebbe essere purtroppo interminabile e che oggi finalmente fa i conti con una tappa importante: il riconoscimento da parte dello Stato del bonus psicologico. Concretamente, il bonus vuole contribuire (nella misura massima di 600 euro a persona) al pagamento delle spese di sessioni di psicoterapia richieste da tutti quei cittadini che si siano trovati a dover fare i conti con situazioni di stress, ansia e depressione da pandemia. Per ottenere il bonus occorrerà attendere l’iter di pubblicazione del decreto ministeriale, che conterrà tutte le istruzioni utili al cittadino. Una misura che gli psicologi accolgono con favore, pur riconoscendone i limiti: "Da tempo la comunità degli psicologi conduce una battaglia serrata affinché lo Stato riconosca la centralità del benessere psicologico, con professionalità inserite anche all’interno del Sistema Sanitario Nazionale – commenta Diana Lenza, psicologa e psicoterapeuta attiva a Pistoia, nonché consigliera dell’Ordine degli psicologi della Toscana e presidente della Fondazione dell’Ordine degli psicologi della Toscana –. Sebbene lo stanziamento previsto non possa essere ritenuto sufficiente a tamponare il momento che viviamo, dobbiamo comunque riconoscere il fatto che si tratti di un grande successo che supera quell’idea per la quale la nostra sia vista da sempre come la cenerentola delle professioni sanitarie". Un primo importante passo insomma, che incassa come dato di fatto non più ignorabile l’allarmante diffusione di disagi psicologici causati dal dilagare del virus. "Tanti i giovani, adolescenti che vivono un profondo senso di inadeguatezza. – continua –. Un’altra battaglia che come professionisti dovremo continuare a combattere sarà quella di assegnare sempre più psicologi alle scuole. Qualcosa si sta facendo, ma non basta: i ragazzi sentono di aver perso anni della loro vita, c’è bisogno di ascoltarli, supportarli, per evitare che manifestino il loro disagio in maniera disfunzionale".

linda meoni