Covid, marito e moglie ricoverati insieme. Lui torna a casa, lei non ce la fa

La vicenda di Piero e Gabriella raccontata dalle figlie che ringraziano il reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Jacopo

Terapia intensiva al San Jacopo

Terapia intensiva al San Jacopo

Pistoia, 18 dicembre 2020 - I volti del covid sono sorrisi spenti per sempre. E sono tanti. Dall’inizio di questa emergenza, dal marzo del 2020, sono 259 i pistoiesi che non sono tornati a casa dall’ospedale. I loro familiari li hanno visti salire sull’ambulanza e poi li hanno rivisti soltanto chiusi in una bara. Chi è tornato ha ferite profonde e sopravvive a un dolore esteso. Come Piero, ricoverato poche ore dopo la moglie. Lui è tornato a casa, dopo l’isolamento e le cure intermedie. Lei, Gabriella, no. Una vita insieme e poi separati, per sempre, dal virus. È una storia emblematica, toccante quella di Piero Nesti, 80 anni e di Gabriella Filippelli, 75 anni, di Santomoro, una piccola comunità della Valle della Bure dove, a novembre, si è sviluppato un focolaio che ha portato via due persone.

Era il 5 novembre. Gabriella, come ci raccontano le figlie, Marisa e Sabrina, si è sentita male per prima. Le sue condizioni sono precipitate in una giornata. Alle 6 del pomeriggio era già in ospedale, con la febbre altissima. Quattro ore dopo l’ambulanza è arrivata anche per Piero. Due settimane spaventose per tutti. Per Gabriella si sono spalancate le porte della rianimazione. È stata intubata. Ma non ce l’ha fatta. Non ce l’ha fatta nemmeno la sua amica Donella Benigni, 62 anni, sua compaesana, una donna molto conosciuta e molto impegnata nel mondo del volontariato. Piero invece ha superato le fasi più critiche della malattia e il 20 di novembre è tornato a casa. Da solo.

Il covid per la famiglia Nesti è un incubo da cui non ci si sveglia mai. Tuttavia, nonostante questo grande e irreparabile lutto, Marisa e Sabrina, hanno parole di immensa gratitudine nei confronti del reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Jacopo: "I medici, gli infermieri, le Oss e con loro il personale delle pulizie, sono stati tutti eccezionali e il nostro ringraziamento si estende alla week surgery e al setting C.

"Ci facciamo anche portavoce di altre famiglie duramente colpite da questa malattia e che hanno perduto persone che amavano tanto, ma che non dimenticano le premure del personale sanitario che ha dato il massimo per i loro cari. E questo grazie arriva anche da Casimiro Gai, il marito di Donella, e da Cinzia Santelli, di Montale, moglie di Piermaria Perini, e dalla sua famiglia.

"Il covid – ci dicono ancora Sabrina e Marisa – ci ha strappato le persone che amavamo, ma noi non possiamo dimenticare tutto quello che per loro è stato fatto in condizioni veramente difficili.

"Ma ci preme anche – aggiungono le sorelle Nesti – poter dire che nostra madre Gabriella, Donella e Piermaria, erano persone sanissime, che non avevano, come si evidenzia spesso quando si parla delle persone uccise dal covid, patologie pregresse. Perchè si pensa che questo virus vada a colpire soltanto loro, soltanto chi soffre di altre malattie, invece no, è pericoloso per tutti e la nostra netta sensazione è che, invece, l’abbiano capito in pochi".

lucia agati