"Così Viola vive nei prati fioriti". Vince la tenacia degli Scout. Un giardino in regalo alla città

Una festa con centinaia di bambini e di ragazzi in nome della giovane scomparsa due anni fa. La sorella: "Questa giornata è per noi un piccolo sollievo. È stato bello seguire questo progetto".

Felici, tanto felici, pur con addosso quella terribile malinconia che niente la può scacciare, ma che il solo essere comunità può rendere più dolce e sopportabile. Insieme tutto è cominciato e insieme tutto prosegue, oggi con più forza che mai grazie a quel bellissimo progetto che è Area Viola, ufficialmente inaugurata ieri in una porzione di Bosco Baden Powell, quella adiacente la via Gonfiantini. Uno spazio che grazie alla tenacia degli Scout laici Cngei di Pistoia e alla generosità di una grande famiglia, quella naturale e quella acquisita, diventa così di tutti portando un nome il cui suono evoca bellezza e sorriso: quello di Viola Mugelli, morta nel marzo del 2021 all’improvviso a soli 19 anni. Già dal primo giorno senza Viola, la sua famiglia di sangue con mamma Michela, babbo Moreno e la sorella Chiara, quel dolore impossibile da raccontare ha cominciato a essere indirizzato altrove e fin da subito era apparsa chiara la volontà di volgersi nonostante tutto al bello: "Ci auguriamo che ognuno si impegni a far vivere Viola negli avvenimenti presenti, nei prati fioriti, nei paesaggi mozzafiato, nella fatica ripagata, nei brindisi, nelle pizze in riva al mare, nei fuochi accesi sotto una notte luminosa", furono le parole della famiglia. E quei prati fioriti, quella fatica ripagata oggi sono lì, nell’Area Viola, segno evidente che qualcosa di straordinario è riuscito a superare l’assenza, accadendo.

"Questi anni per noi sono stati complessi e questa giornata rappresenta in qualche modo un piccolo sollievo perché è rinnovamento profondo – è il pensiero della sorella Chiara, anche lei come Viola scout Cngei – che ci auguriamo resti parte del regalo che facciamo alla nostra comunità attraverso il giardino. Tutto è nato da una raccolta fondi aperta all’indomani della morte di Viola. In poco tempo siamo stati travolti dalla partecipazione e abbiamo raccolto una cifra inimmaginabile che non poteva andare a frutto in modo migliore. È stato bello seguire la gestazione di questo progetto, vedere che una comunità sempre più allargata lo stava facendo suo, anche con gesti semplici come togliere un’erbaccia o darsi da fare sul posto. L’intenzione condivisa è che questo luogo rispecchi il modo di essere di Viola, quel suo mettersi a disposizione dell’altro per il piacere di farlo. Anche da parte dei nostri genitori c’è tanta emozione e felicità. Se il dolore si è attutito col tempo è stato solo grazie al potere della comunità, che ci ha accolti e che ha intrapreso questo percorso con noi. Sembra retorica, ma di morte occorre in qualche modo parlare. Perché fa parte della vita e perché solo così può nascere l’azione, il rinnovamento, la concretezza del fare".

La forza del momento è stata sottolineata e condivisa anche dai due attuali ‘motori’ della sezione Cngei, il presidente Lorenzo Vagaggini e il capo scout responsabile educativo Luca Inzaina. "Viola era la figlia e la sorella di ognuno di noi che qui dentro l’ha vista crescere – ha detto Vagaggini –. Era una ragazza speciale. Come lo sono tutti i ragazzi, ma lei un po’ di più per quella sua gentilezza nel mettersi in relazione con l’altro. Area Viola è un regalo che la comunità fa a sé stessa. "Certe ferite non smetteranno mai di sanguinare, ma sapere che trovano sollievo in uno spazio del genere a disposizione di tutti può almeno in parte consolare".

"Quando abbiamo avuto notizia dell’entità del fondo delle donazioni siamo rimasti sbalorditi. Non avremmo mai potuto accettare quella somma quale donazione pura, doveva accadere dell’altro – aggiunge Inzaina –. Tutto ha preso una piega spontanea e naturale, consapevoli che quel che sarebbe nato avrebbe dovuto essere destinato a più persone possibile, che potesse durare nel tempo e che non fosse semplice memoria, bensì luogo di apertura. Così è partita la progettazione del giardino, oggi più complesso rispetto all’idea originaria.

"Uno scatto in avanti possibile grazie ai fondi ottenuti partecipando al bando ‘Piccole bellezze’ della Fondazione Caript. Quello appena aperto è un giardino vero e proprio, con l’arredo a verde e non che lo caratterizza e che comprende un’area da destinarsi alla didattica, a una sorta di laboratorio di scoutismo. Perché l’impronta che resta non sia solo sulla grande famiglia di Viola, ma sulla comunità tutta".

linda meoni