Caritas, a Pistoia bussano precari e piccoli imprenditori

Le richieste di aiuti alimentari all’Emporio della solidarietà salite da 450 a 700, un dato che parla di circa 2.400 pistoiesi in difficoltà

Marcello Suppressa

Marcello Suppressa

Pistoia, 30 aprile 2020 - Precari, partite Iva, piccolissimi imprenditori sono fra le categorie che più di tutte le altre stanno facendo le spese della crisi innescata dalla pandemia. Una certificazione delle nuove "vittime economiche del Coronavirus" arriva da un report redatto con i dati delle diverse Caritas diocesane della Toscana. Un quadro che trova, purtroppo, conferma anche nella no stra città.

Un dato su tutti: se ai primi di marzo le tessere dell’’Emporio della solidarietà’ erano 450, oggi a nemmeno due mesi di distanza, sono arrivate a 700. Considerato che circa l’80% è composto da tessere ‘familiari’, ciò significa che oggi ci sono almeno 2mila e 400 pistoiesi che riescono a rifornirsi di generi di prima necessità soltanto grazie a un aiuto esterno.

Come messo in evidenza dal report, un colpo molto duro è stato inferto al mondo del lavoro dipendente, letteralmente fermatosi a causa del blocco del sistema economico e con serie difficoltà a rimettersi in moto in tanti settori.

Particolarmente colpita anche l’area del lavoro autonomo e della piccola impresa. Preoccupazione è poi destata, in particolare, "dalla situazione di chi, prima dell’emergenza, lavorava nell’economia sommersa e ora si trova del tutto sprovvisto di tutele, un fenomeno cresciuto in almeno sette diocesi della Toscana mentre in altre cinque le difficoltà riguardano anche l’area del lavoro precario e stagionale".

La pandemia peraltro ha riportato all’attenzione delle Caritas diocesane "anche le fragilità degli anziani, segnalati in crescita in quattro diocesi" e "pare essersi leggermente ampliata pure l’area della marginalità grave. A Pistoia e soprattutto Pescia sono numerose le richieste di aiuto da parte di persone che si prostituiscono e, sempre nella nostra città, emerge la richiesta d’aiuto di nomadi e richiedenti asilo.

«Precari, lavoratori in nero, titolari di piccole aziende si stanno sempre più spesso affacciando ai nostri servizi – racconta il direttore Caritas di Pistoia, Marcello Suppressa -. In particolare, oltre alle richieste all’Emporio della solidarietà, stanno arrivando tante domande di aiuto per gli affitti e il pagamento delle bollette, tanto che dal 6 marzo a oggi abbiamo già stanziato 48mila euro".

"Non si tratta certo di un’emergenza che si affronta localmente. A livello provinciale e comunale, l’unica cosa possibile è fare squadra e, fortunatamente, mi sembra lo stiamo facendo. Tanti sono, per esempio, anche i piccoli negozi che – conclude Suppressa - insieme ai supermercati ci stanno dando una mano per aiutare chi ne ha più bisogno".

Simone Trinci © RIPRODUZIONE RISERVATA