Camilleri, la prima biografia. Ecco chi l'ha scritta

Giovanni Capecchi curò un volume sul padre di Montalbano

Andrea Camilleri

Andrea Camilleri

Pistoia, 19 luglio 2019 - E’ opera del pistoiese Giovanni Capecchi, la prima biografia di Andrea Camilleri. Era il 2000, e il nome del padre del commissario Montalbano aveva da poco iniziato a essere conosciuto al grande pubblico, quando Giuseppe Nicoletti, docente di letteratura italiana all’Università di Firenze, fu chiamato a dirigere una collana dedicata agli scrittori contemporanei e scelse di affidare a Capecchi, laureato di fresco, la cura del primo volumetto edito da Cadmo di Fiesole. «Io – ricorda il docente pistoiese, che insegna letteratura italiana all’Università per stranieri di Perugia – avevo letto qualcosa di Camilleri e, sebbene non fossi un esperto, accettai volentieri. Iniziai a lavorare anche su testi poco conosciuti come le poesie degli anni ’40 e ’50 e mi recai a Roma per conoscerlo».

Fu l'inizio di un rapporto, anche personale, ricordato adesso con grande affetto. Camilleri mise a disposizione del giovane ricercatore ritagli di giornale e una notevole mole di informazioni utili. Il primo romanzo di Montalbano risaliva a pochi anni prima, al 1994, mentre il caso Camilleri esplose nel ’98, quando i gialli del commissario oggi più conosciuto d’Italia monopolizzarono improvvisamente i primi posti della classifica dei più venduti. «Sono convinto – spiega Capecchi – che Camilleri occupi uno spazio di rilievo nella letteratura italiana contemporanea. Ha scritto, infatti, anche romanzi storici importanti come il Birraio di Preston e il Re di Girgenti e ha avuto il merito di inventare un personaggio, come Montalbano, che da 25 anni è sulla scena, grazie al rapporto forte instaurato con i suoi lettori».

Secondo Capecchi il merito più grande di Camilleri è quello di «avere inventato una lingua»: un italiano «contaminato da un siciliano in parte appartenente al presente, in parte al passato, in altra parte ancora del tutto inventato». Il frutto di una capacità «tutt’altro che piccola per uno scrittore», dice Capecchi che oltre alla biografia curò anche la pubblicazione di Racconti Quotidiani e Le inchieste del commissario Collura per la Libreria dell’Orso di Pistoia (opera oggi edite da Mondadori). Sono anni che si discute sul valore letterario delle opere di Camilleri e Giovanni Capecchi non si sottrae al bilancio.

«Il critico letterario Carlo Bo ha detto che Camilleri è andato a occupare uno spazio, fino a quel momento vuoto, dell’intrattenimento alto: sono d’accordo con lui. Perché dietro ai libri di Camilleri c’era un uomo colto, che ha vissuto fra teatro e testi narrativi a cui ha potuto attingere quando scriveva i suoi libri, che – conclude il docente – lasceranno un’impronta nella letteratura italiana».

s.t.