Pistoia, assalto della baby gang e vetri in frantumi: "Terrore sul mio autobus"

Uno dei dipendenti Copit aggrediti da ragazzini senza biglietto racconta il ferimento dei colleghi e di una passeggera

Un carabiniere controlla i danni al bus

Un carabiniere controlla i danni al bus

Pistoia, 27 giugno 2020 - Hanno assaltato il bus che stava guidando sulla linea 15 martedì scorso: pochi minuti di caos col fiato sospeso, temendo per la propria incolumità, quella dei colleghi e dei passeggeri. Sandro Capecchi era alla guida di quella vettura numero 208: prima le grida, poi pugni e schiaffi ai colleghi verificatori.

Infine, l’assalto con pietre e bastoni, coi vetri del bus in frantumi e una passeggera all’ospedale, insieme ai verificatori, per le schegge di vetro finite nel suo occhio.

"Sono ancora scosso – racconta – e mi spiace tantissimo per i colleghi e la passeggera coinvolti in quel finimondo. Io fortunatamente non sono rimasto ferito: dopo l’assalto, ho raccontato ai carabinieri quanto accaduto, poi ho riportato il mezzo danneggiato in deposito. Dopo, ho ripreso il mio turno di lavoro".

Come ha vissuto quei momenti? "Faccio questo lavoro da tanto, sono in Copit da 12 anni: il ragazzino che risponde strafottente c’è sempre stato. Fa parte del nostro lavoro non accettare provocazioni, non mettersi allo stesso piano, perché di solito se li ignori finiscono di dare fastidio. Un po’ ti aspetti che accada di tanto in tanto, e così pensavo fosse anche questa volta. Invece si è trattata di un’aggressione in piena regola, prima i colleghi picchiati, poi la rabbia distruttiva contro il bus. Tutti noi abbiamo avuto paura a bordo".

Oltrettutto sono facce conosciute... "Sono un gruppetto di una decina di ragazzi che vediamo quotidianamente in giro da diverso tempo. Tre o quattro sono i più aggressivi, gli altri li vanno dietro. Purtroppo io e i miei colleghi lavoriamo sapendo che se entrano sul bus ci sono buone probabilità di avere problemi. Te lo aspetti, ormai. E così è stato anche martedì".

Dopo l’aggressione le denunce dei verificatori percossi e della passeggera di 36 anni ferita. Qualcosa è cambiato? "No, abbiamo rivisto questi ragazzini liberamente in giro anche dopo l’episodio di martedì, segno che per adesso non sono stati fermati o allontanati...".

Se volessero salire col biglietto valido sareste tenuti a permetterglielo... "Certo..."

Anche i passeggeri sono rimasti scossi da queste ripetute aggressioni... "Sempre più persone quando salgono a bordo ci chiedono se ci sono novità, se li hanno presi. Sono stati diversi gli episodi e in città hanno destato molta preoccupazione. Capisco che la gente salga sul bus con un po’ d’ansia, altri magari hanno scelto di non prenderlo più".

Tra colleghi cosa vi siete detti dopo l’assalto? "Di mantenere sempre la calma, perché sono perlopiù minorenni e reagendo passeremo dalla parte del torto. Al minimo rischio fermeremo il bus e chiameremo i carabinieri. E’ quello che possiamo fare per difendere noi e i passeggeri".