PISTOIA
Sono 173 gli accessi al Pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo contro i 163 dello scorso anno quelli registrati a causa di colpi di calore o malori causati dal caldo torrido. Un dato in linea, quindi, che non crea allarmismo nell’ospedale del capoluogo di provincia nonostante i picchi registrati dai termometri del territorio, picchi che sono destinati a ripetersi anche nei prossimi giorni.
L’aumento di poche unità è stato registrato anche a Pescia dove gli accessi nel nosocomio di riferimento della Valdinievole, rispetto al 2023, a causa delle elevate temperature, sono aumentati di 14 unità, 94 nella settimana appena passata rispetto agli 80 registrati nel 2023 sempre al pronto soccorso dell’ospedale Cosma e Damiano.
"Fino a questo momento non sono stati rilevati nei nostri Pronto Soccorso un numero di accessi tali da connotare situazioni emergenziali e anche il numero dei ricoveri è considerato piuttosto stabile, ed in linea con il dato stagionale e le annualità precedenti. Come accade in inverno - fa sapere Simone Magazzini, Direttore del Dipartimento di Emergenza e Area Critica- gli accessi riguardano prevalentemente le persone fragili e gli anziani con una percentuale in più tra il 5 e il 10% di accessi attribuibili, almeno in parte, al caldo (ad esempio pazienti disidratati, calcoli urinari, perdite di coscienza transitorie/vertigini). Anche in questo ultimo fine settimana –prosegue il Direttore del Dipartimento- non ci sono stati picchi particolari. Si raccomanda comunque alla popolazione di fare riferimento, per le situazioni non urgenti, ai servizi territoriali che sono operativi e che funzionano". A tal proposito sul sito dell’Azienda Usl Toscana centro un banner è dedicato alle Ondate di Calore con indicazioni e consigli su come difendersi che rimanda al sito regione Toscana - spiega in una nota l’azienda sanitaria -.
"Tale possibilità può essere utilizzata da coloro che ricorrono al Pronto soccorso in situazioni di bassa criticità, in particolare codici azzurro e bianco, e quindi per condizioni cliniche di minima rilevanza, per evitare le attese ma anche di sovraccaricare ulteriormente strutture che magari in alcuni momenti sono in difficoltà nella gestione dei codici di maggiore gravità che arrivano con i mezzi soccorso".