Senza Caracciolo è una difesa quasi inedita

La coppia Leverbe-Hermannsson ha giocato insieme 135 minuti. La moglie del numero 4: "Antonio si è rotto anche il menisco"

di Michele Bufalino

Gli strascichi dell’infortunio di Antonio Caracciolo si rifletteranno anche nella prossima stagione. Ulteriori dettagli inoltre emergono dalle dichiarazioni della moglie del giocatore, Maria Elena Evangelisti che, direttamente dal proprio profilo pubblico Instagram, ha rivelato nuove complicazioni, parlando non solo del crociato ma anche di "menisco rotto" per il marito, che dovrà attraversare una lunga fase di riabilitazione. La difesa nerazzurra torna quindi ad essere un cantiere aperto. Il centrale nerazzurro infatti era il perno della retroguardia, l’uomo di maggior esperienza e con cui tutti avevano fatto reparto. Specialmente Maxime Leverbe, con cui Caracciolo ha disputato 35 partite in coppia, con sole due defezioni, a causa di una squalifica a testa per i due giocatori.

Avendo la squadra di D’Angelo a disposizione solo 3 centrali di ruolo, una lacuna che è rimasta dal mercato invernale, ma che la società nerazzurra ha parzialmente rifuggito adattando De Vitis nello stesso reparto, oppure dichiarando di poter schierare anche Birindelli come difensore centrale, caso mai verificatosi in questa stagione, la scelta più ovvia delle prossime settimane e già a partire dall’ultima sfida di campionato contro il Frosinone, sarà proporre la coppia Hermannsson-Leverbe dal primo minuto. I due giocatori, fino a questo momento, hanno disputato 2 presenze in coppia, o meglio, una presenza e mezzo, per un totale di 135 minuti di gioco. Quasi una coppia di centrali inedita per Luca D’Angelo, che si è servito di loro in questa posizione soltanto in due occasioni e ottenendo un solo punto in due gare. Si tratta di Pisa-Perugia 1-1, quando Caracciolo fu squalificato nel girone d’andata, e del secondo tempo di Crotone-Pisa 3-2, con il 31 enne che uscì all’intervallo per un acciacco.

In campo invece Leverbe e Caracciolo hanno già giocato in altre 15 occasioni in cui l’islandese è stato schierato come terzino destro, ma anche in un caso con la difesa a tre, sempre contro il Perugia, ma questa volta nella sfida di ritorno al Curi. Un’altra alternativa potrebbe essere quella di schierare Alessandro De Vitis come centrale difensivo, affiancato a Leverbe o a Hermannsson. Nel primo caso la situazione non si è mai verificata in coppia, mentre con l’islandese il centrocampista ha giocato in coppia una volta sola in difesa, da subentrato, proprio negli ultimi minuti di Pisa-Cosenza. De Vitis però è un vero e proprio jolly poiché ha avuto modo di giocare insieme a tutti i propri compagni del reparto difensivo, in diversi ruoli. La scelta più ovvia è quella di inserire l’islandese che ben si è adattato per tutta la stagione ogni volta che è stato chiamato in causa, ma il Pisa da questo momento in più, qualora dovesse disputare i playoff, si ritroverebbe solo con 2 centrali di ruolo ad affrontare le sfide più importanti della stagione. Poi, comunque andrà il finale di campionato, sarà necessario intervenire sul mercato per la prossima stagione e la difesa sarà il primo punto da affrontare, a prescindere dalla categoria.