di Saverio Bargagna
Ebbene, stranezze del calcio laddove si può senza dubbio sostenere che è stato maggiormente positivo il pareggio con la Reggiana che la vittoria contro la Feralpi. Così non la pensa la classifica e ai numeri forse ci dovremmo arrendere, tuttavia – con ostinazione – possiamo ritenere che lo 0-0 in terra emiliana ha evidenziato una crescita collettiva sia dal punto di vista della tenuta fisica che della manovra globale che fa sorridere più dei tre punti in tasca. Insomma, è un buon Pisa quello che impatta nel turno infrasettimanale e allunga la piccola striscia positiva iniziata proprio al Garilli. Come a dire, un pareggio che agisce più da moltiplicatore che da divisore.
Bisogna ammettere che la formazione scelta da Aquilani nel primo tempo sorprende alquanto. Dentro Piccinini e Jureskin, titolari a sorpresa, ed esordio in cabina di regia per Barberis. E se l’inizio di match è piuttosto contratto tanto da far sorgere il dubbio di rivedere un Pisa deludente, ci pensa la clessidra a mettere a posto le cose. Alla traversa colpita da Antiste fa eco una buona parata di Nicolas, ma i petardi della formazione di Nesta finiscono praticamente qui. Già a metà ripresa il Pisa si trova a controllare il match e a porre le basi per portarsi a casa l’intera posta in palio. L’occasionissima Arena-Piccinini (con quest’ultimo che spara altissimo un "quasi" rigore in movimento) rischia di essere il maggior rimpianto del match.
Nella ripresa Aquilani si affida ad una doppia regia: dentro Veloso in coppia con Barberis. E quello che può apparire quasi come un azzardo, in realtà, è una mossa brillante. Nei primi minuti della ripresa davvero il Pisa è padrone del gioco: pareggia il conto delle traverse con Arena e costruisce fino a quando reggono i polmoni. Poi la fatica e i cambi spezzano il ritmo del gioco e finisce che il Pisa non ha più la forza di vincerla e blinda il pareggio. Nel mezzo c’è anche il brivido di un rigore assegnato per fallo di mano di Piccinini e tolto (giustamente) al Var.
Nel complesso, insomma, un risultato giusto (forse perfino stretto) che – sommato proprio al risultato di sabato scorso – alza il morale complessivo e consente uno sguardo più ottimista sul futuro. E ora la terza fatica consecutiva sabato prossimo all’Arena. In casa arriva il Cosenza, con otto lunghezze in classifica tanto quanto quelle nerazzurre. Una occasione importante per confermare i progressi, centrare i tre punti in casa che mancano da sei mesi e mostrare che i miglioramenti visti sono incontrovertibili.
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