Le riflessioni che si aspettano

Il rendimento di Gliozzi è stato quello atteso. Si è illuminato e poi spento Morutan comunque trascinatore della rinascita della stagione autunno-inverno, immenso Masucci. Ma tutti gli altri effettivi dell’attacco nerazzurro hanno deluso. Il peso dell’insoddisfazione, a mio avviso, va relazionato alle aspettative e alla storia dei singoli. La stagione di Torregrossa (foto) è stata più che sufficiente nel girone d’andata (4 gol), ma al di sotto degli standard da gennaio in poi: un gol segnato e un assist in 463 minuti. Contestato dalla tifoseria nel corso dell’ultima partita, l’apporto è risultato scarso per un elemento che doveva garantire il cambio di passo. Nel girone di ritorno Moreo ha giocato quasi il doppio dei minuti di Torregrossa, ma il rendimento non ha soddisfatto: due gol, zero assist, alcune prove incolore. Una parabola per altro discendente con tre panchine nelle ultime tre partite cruciali. Quella che doveva essere la coppia titolare, insomma, non ha lasciato il segno. Ripartire ancora da loro? Riflessione aperta. Siamo di fronte a due dei più importanti capitali della società e, proprio per questo, le scelte del mercato estivo dovranno essere ben accorte. Al netto di una presenza almeno più "viva" Sibilli non ha saputo, nonostante il flop dei compagni di reparto, prendersi la copertina definitivamente. Tre gol in tutta la stagione, zero assist: forse la peggiore annata da quando è sotto la Torre. Resta un talento puro ma è parso più imbrigliato, meno libero di inventare e (perché no) perfino sbagliare. Peccato. Anche Matteo Tramoni ha disatteso parte delle aspettative, eppure, a suo modo, ha comunque portato a casa 5 gol (quanti Moreo e Sibilli messi insieme) e 2 assist. Senza dimenticare alcune prestazioni negative, se recuperato mentalmente, Tramoni può rappresentare un elemento sul quale pensare di costruire un futuro o, almeno, di provare a farlo. Ma se Gliozzi è l’unico nerazzurro andato in doppia cifra, il vero protagonista dell’attacco è stato Gaetano Masucci: 6 gol in 586 minuti. L’unico a tenere alta la luce nel momento più buio: a lui rendiamo omaggio, alla direzione tecnica resto da riflettere.

Saverio Bargagna

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