Le giornate di Maran per salvare la panchina

Calendario difficilissimo, ma lui è confermato e non concede giorni liberi alla squadra. Il ritorno di D’Angelo? Difficilissimo, ecco perché

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di Michele Bufalino

La fiducia al tecnico Rolando Maran è stata confermata lunedì mattina, dopo il meeting che ha preceduto il via agli allenamenti, senza giorni di riposo, da San Piero a Grado. Ora però tutto il gruppo è sotto esame e la necessità di punti si è fatta impellente. Vincere è diventato l’obiettivo primario, con qualsiasi mezzo possibile. Il campionato di Serie B infatti, da sempre, sulla bilancia dei punti di forza fa pesare, a parità di condizioni, la fame di vittorie rispetto alla caratura tecnica, proprio il difetto che lamenta il Pisa in questo momento, messo a nudo da Marius Marin dopo la sconfitta di Bolzano: "Se non abbiamo cattiveria non si va da nessuna parte", aveva infatti dichiarato il capitano.

Se è vero che Maran è attualmente saldo al comando – e che la società non sta facendo altre valutazioni –, è pur vero che il calendario mette di fronte i nerazzurri a due gare difficilissime contro Reggina (in casa) e Venezia, prima della sosta di fine settembre. L’obiettivo è proprio quello di trovare un’improvvisa inversione di rotta, perché se non dovessero arrivare vittorie nelle prossime due partite, allora la situazione si farebbe preoccupante e la panchina di Maran veramente a rischio.

Di momenti peggiori il Pisa ne ha vissuti, come quando vinse solo una partita nelle prime 9 giornate della stagione 2020-21, ma gli obiettivi erano differenti e non si potrà arrivare a tanto. A quel punto anche lo stesso proprietario Alexander Knaster potrebbe caldeggiare eventuali cambi di rotta. Analizzando lo scenario peggiore, la sosta di fine settembre rappresenterebbe il momento ideale anche per ulteriori confronti ai piani alti. Un ritorno di Luca D’Angelo, sulla panchina del Pisa, però, sembra attualmente da escludere ed è quasi impossibile, anche se nel calcio non bisogna mai dire mai. L’ammirazione per il tecnico pescarese, sotto contratto fino a giugno 2023, resta importante da parte di Giuseppe e Giovanni Corrado, ma la decisione di esonerarlo è arrivata da Alexander Knaster che ha scelto di non proseguire anche come segnale decisionale. Difficile che la proprietà possa tornare sulle proprie decisioni e se mai dovesse verificarsi un caso del genere, sarebbe frutto di lunghe discussioni coi dirigenti.

L’opzione più probabile, in caso di nuovo cambio in panchina, sarebbe quindi una strada del tutto nuova da seguire, con un ulteriore tecnico da coinvolgere nel progetto. Il più probabile potrebbe essere l’unico dei papabili della lista di giugno, dopo che Eugenio Corini si è accasato a Palermo e Filippo Inzaghi proprio alla Reggina: Daniele De Rossi. Quest’ultimo però non ha esperienza in panchina, dovrebbe rescindere un contratto federale e comporre uno staff praticamente da zero, col rischio di un effetto "Pazienza" molto simile al 2017-2018. In acque pericolose serve più di ogni altra cosa l’esperienza ed ecco perché l’opzione Maran resta ancora la migliore possibile e i dirigenti sono concentrati a risolvere i problemi della squadra.