La versione di Rolando Maran Un ventaglio di jolly e qualità

Abbondanza di alternative in ciascun ruolo dei tre reparti. E il neoarrivato Ettore Gliozzi. come alter ego di Torregol

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L’allenatore.

PISA

A mercato finalmente concluso, a bocce ferme in attesa del ritorno in campo di domenica a Bolzano e con quattro mesi densi di partite prima della sosta invernale di inizio gennaio, possiamo finalmente soffermarci con maggiore dovizia di riflessioni e valutazioni sulle scelte a disposizione di Rolando Maran, cercando una risposta all’interrogativo: come giocherà il Pisa? Il punto di partenza è l’abbondanza di alternative per ciascun ruolo dei tre reparti, dando per scontato il fatto che i pali sono ben difesi da Nicolas e dal suo vice Livieri, i quali hanno già dato ampia dimostrazione di qualità e affidabilità. Curriculum alla mano, la linea difensiva che potrebbe fregiarsi dei galloni della titolarità è composta da Calabresi a destra, Rus e Barba al centro e Beruatto a sinistra. Rinnovata per tre quarti rispetto alla passata stagione, questo pacchetto difensivo può vantare tantissima esperienza in categoria (Calabresi e Barba), talento (Beruatto) e spessore internazionale (Rus). Alle loro spalle ci sono altrettanti interpreti che già conoscono la B o che hanno un grande potenziale da sviluppare: Esteves e Jureskin sugli esterni; Hermannsson, Canestrelli e capitan Caracciolo (da dicembre) al centro. Lo stesso mix di qualità, quantità e affidabilità è stato assemblato nel reparto mediano, dove le tre maglie da titolare potrebbero trovare i legittimi "proprietari" in Nagy, Marin e Ionita.

Questo è il reparto che è stato toccato meno dalle operazioni impostate da Claudio Chiellini e Giovanni Corrado, e sul quale Maran può contare maggiormente in termini di affiatamento e intesa. Perché al di là di Ionita arrivato dal Benevento, tutti gli altri interpreti erano in nerazzurro già nella passata stagione: De Vitis, Tourè, Piccinini e Mastinu. Quest’ultimo rappresenta un vero e proprio jolly in mano a mister Maran, così come lo è stato per il suo predecessore D’Angelo: grazie alle abilità tecniche e all’intelligenza tattica, infatti, Mastinu può essere schierato all’occorrenza sia tra i tre del centrocampo che nei due "sottopunta" modellati dal tecnico trentino per supportare il terminale offensivo e rifinire la manovra offensiva. La sensazione, che dovrà essere confermata ovviamente dal campo, però è che Mastinu possa trovare maggiormente spazio in mediana vista l’estrema abbondanza di alternative che ritroviamo dalla trequarti in su.

Appurato l’infortunio di Torregrossa, che non tornerà in gruppo prima della sosta di fine settembre, il centravanti titolare dovrebbe essere il neoarrivato Ettore Gliozzi. Per esperienza e carta d’identità è il profilo migliore per occupare il ruolo di terminale offensivo: più di Cissè – dai grandi colpi ma ancora acerbo – e di Masucci – eterno, ma pur sempre con 37 primavere sulle spalle. Alle spalle del nuovo numero 9 la batteria di "sottopunte" vede partire alla pari Morutan, Tramoni e Sibilli: in base all’avversario da affrontare, Maran può contare su tre elementi in grado di far saltare il banco con giocate imprevedibili.

M.A.