"E ora una sosta anti-playout". Ipsaro e la svolta che "non c’è stata"

L’ex calciatore del team Anconetani: "I difetti della squadra ormai assodati. Approccio sbagliato alle partite"

"E ora una sosta anti-playout". Ipsaro e la svolta che "non c’è stata"

"E ora una sosta anti-playout". Ipsaro e la svolta che "non c’è stata"

di Michele Bufalino

Una sosta per cercare di concludere la stagione al meglio. Divisa tra lotta ai playoff e lotta ai playout, la squadra di Aquilani resta in corsa per tutti gli obiettivi. L’ex nerazzurro Franco Ipsaro, storico calciatore dell’epoca Anconetani, sovente anche opinionista in questa stagione al Nerazzurro di 50 Canale, commenta la situazione in casa Pisa. Ipsaro, a 8 giornate dal termine i giochi sono ancora tutti da fare. Lei cosa ne pensa?

"Purtroppo temo che i difetti della squadra siano ormai assodati. Le due vittorie contro Ternana e Cittadella avevano restituito un minimo di continuità per la prima volta, ma poi a Como il Pisa è caduto in maniera rovinosa e la svolta non c’è stata. Di nuovo. Ormai questo è diventato significativo".

Perché?

"Perché ormai sono 30 partite che tutti aspettano una svolta dopo un periodo negativo e questo non succede mai. Forse qualche giocatore ha problemi di personalità. Forse è la struttura della squadra. Per me l’obiettivo resta quello di lasciarsi alle spalle i playout e concludere la stagione tranquillamente, senza ambizioni da playoff".

Eppure i playoff sono lontani solo 2 punti.

"Credo che questa squadra, se avesse avuto le caratteristiche per concorrere a questo traguardo, l’avrebbe dimostrato prima. A Como pensavo la squadra avrebbe fatto una partita diversa. Invece è stato l’ennesimo punto di ripartenza".

Quali sono i problemi secondo lei?

"In attacco ad esempio, dopo una prima parte di campionato problematica, sembrava fosse tornato il sereno con Bonfanti, invece il giocatore si infortuna spesso come gli altri colleghi di reparto. Poi ci sono gli errori singoli in difesa, o l’approccio sbagliato alle partite, o i gol subiti all’ultimo minuto. I problemi sono tanti e il Pisa è un po’ il nemico di sé stesso. Pratica un gioco dispendioso, forse in Serie B ci vuole più praticità".

Questa sosta a cosa può servire?

"La squadra deve rimanere concentrata e intanto, come dicevo, lasciarsi alle spalle la zona playout. Cinque punti non sono poi molti. Tutti faranno punti e potrebbero esserci, come spesso succede, anche sorprese nel finale di campionato".

Nell’ottica del progetto biennale, cosa può significare questa stagione?

"La società sarà chiamata a valutare molto bene i pro e i contro della squadra dopo aver portato in fondo il campionato. Bisognerà valutare alcuni giocatori per impostare diversamente la prossima stagione".

In che senso?

"Alcune problematiche di quest’anno sono state ereditate dalla stagione precedente. Qualche giocatore è arrivato a fine ciclo, qualche altra scommessa straniera non è stata vinta. Se dovesse rendersi necessario anche un terzo anno, se la società crede in questo progetto, si deve prendere tutto il tempo per fare scelte ponderate".

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