Coronavirus: ''Noi ci alleniamo''. Pisa in campo contro la paura

I giocatori a Corrado: "Lavorano medici, infermieri e operai, perché dovremmo fermarci noi? Adottiamo tutte le precauzioni richieste e andiamo avanti''. Intervista al direttore generale nerazzurro

Il consigliere d'amministrazione del Pisa Giovanni Corrado

Il consigliere d'amministrazione del Pisa Giovanni Corrado

Pisa, mercoledi 11 marzo 2020 - «Gli allenamenti continuano, ovviamente rispettando tutte le precauzioni e le accortezze richieste dal governo e che vanno prese in un momento delicato come questo». Il Pisa non si ferma, nemmeno con il Coronavirus, nonostante la sosta forzata di tutto lo sport italiano che bloccherà il campionato cadetto almeno fino al 3 aprile. E non certo per imposizione: «La richiesta è arrivata proprio dai ragazzi e questo è motivo di ulteriore orgoglio per il gruppo che abbiamo costruito, fatto di persone intelligenti e responsabili, prima ancora che di bravi calciatori» rivela il direttore generale Giovanni Corrado proprio nel giorno in cui il consiglio federale della Figc, riunitosi ieri pomeriggio, ha sostanzialmente ratificato (e non poteva essere altrimenti) le decisioni di Coni ed Esecutivo.

Una richiesta che vi ha sorpreso?

«Sapevamo di avere a che fare con uomini veri, ma in momenti come questo non era affatto scontata. E questo gli fa onore, anche per le motivazioni».

Quali sono state?

«Ce lo hanno detto chiaramente: “Se vanno a lavorare operai, medici e infermieri, perché dovremmo fermarci noi? Adottiamo tutte le precauzioni previste per ridurre al minimo le possibilità di contagio e andiamo avanti”. Noi ne abbiamo preso atto, con ammirazione»

Fermarsi è stata una decisione obbligata?

«Assolutamente sì. E anche doverosa. La priorità ora è la salute del paese e degli italiani: non ci sono altri argomenti di cui discutere».

Nemmeno delle conseguenze economiche che Covid19 avrà sul sistema calcio? Il Pisa ha già dovuto rinunciare all'incasso più importante della stagione …

«E' un dato di fatto, ma è stato necessario e doveroso. Però di questo discuteremo subito dopo, appena saremo usciti dall'emergenza sanitaria. Lo ripeto: adesso le priorità sono altre».

Ma si ripartirà davvero il 3 aprile?

«Io sono un ottimista e voglio crederci: per adesso non voglio prendere in considerazione altri scenari».

Nel caso si ricomincerà da Salernitana-Pisa?

«Non è stato ancora deciso ma per noi si riparte da lì: non ci sono altre soluzioni».

Ci sarà un prolungamento del campionato oppure dovrà essere previsto qualche turno infrasettimanale?

«Anche questo è un nodo da sciogliere, ma almeno per la serie B non credo si tratti di un problema insormontabile: ricominciando dal 3 aprile, ci sarebbero da recuperare solo due turni».

Che che cosa deve fare il Pisa durante questa sosta prolungata?

«Lavorare per farsi trovare pronto alla ripresa. Le soste, spesso, finiscono con il riallineare tutti i valori e, dunque, si ripartirà quasi da zero».

Il derby vinto con il Livorno, da questo punto di vista, è stata un'iniezione di entusiasmo?

«E' stata una vittoria molto importante: peccato non averla potuta vivere in uno stadio pieno con tutti i nostri tifosi. Ma, purtroppo, è stato inevitabile».

Lei l'ha seguito in tv da Milano. Come sta?

«Godo di ottima salute (ride ndr). Sono rimasto solo perché, lavorando spesso in un'area rossa, non volevo esporre i ragazzi e lo staff ad ogni eventuale ipotesi di rischio».

Alleggeriamo un po': come farà Giovanni Corrado a stare tre settimane senza calcio?

«Ma chi l'ha detto? Ho una lista di almeno 40 partite da vedere o riguardare. Non c'è proprio pericolo che accada (ride ndr)»