
Mister Lorenzo Micomonaco ha guidato la squadra
Pisa 2 maggio 2025 – Il Porta a Lucca stravince il campionato di Terza Categoria e conquista la promozione in Seconda Categoria. Sino ad oggi sono sessantanove i punti conquistati in ventotto gare: ventuno vittorie, sei pareggi, ed una sola sconfitta. Sessantasette le reti realizzate, diciannove quelle subite. Nell’ultimo turno vittoria nel derby sulla Bellani per 0 – 5 in trasferta: una ‘manita’ firmata dalla tripletta di Bahiti che sale sul podio dei capocannonieri e dalle reti di Franchini e Pettenon. CB Pisa e Filettole saranno gli ultimi avversari del Porta a Lucca in questa stagione a dir poco trionfale con una cavalcata impressionante, mai obbiettivamente in discussione. Contento e soddisfatto il presidente Luca Nassi, da una vita nel sodalizio giallorosso. «Con un gruppo di amici che hanno intenzione di remare tutti nella stessa direzione per il bene della società, conquistare il nostro obiettivo è stato meno difficile. Per il Porta a Lucca l’anno scorso era la prima volta in questa nuova avventura. Quest’anno, grazie all’impegno del direttore generale Lorenzo Francione e del mister Lorenzo Micomonaco, siamo riusciti a centrare la promozione. La società è orgogliosa di questo risultato e intende ringraziare tutti i ragazzi e tutti coloro che hanno contribuito a questo traguardo storico. Quest’anno molto probabilmente nascerà la categoria Juniores, formata in gran parte dai nostri ragazzi che hanno giocato il campionato Allievi Under 17. Al Porta a Lucca si inizia dai piccolissimi di cinque anni e si termina da grandi fino alla prima squadra: direi una vita insieme». Un grande risultato per mister Lorenzo Micomonaco. «L’obbiettivo comune sin dall’inizio era quello di vincere il campionato. Poi ci siamo posti obiettivi sempre più ambiziosi: quello di non perdere mai, quello di avere il miglior attacco e la miglior difesa del campionato. Un modo per tenere costante la tensione. Siamo un gruppo molto numeroso, quindi anche la competizione interna è stata, era ed è importante, chi giocava e gioca doveva e deve spingere al massimo del proprio impegno. Sono abbastanza giovane come allenatore, ho preso la responsabilità dopo anni di esperienza nelle giovanili. La difficoltà maggiore è stata quella di iniziare ad allenare un gruppo di amici, ma la passione per questo ruolo mi ha sicuramente aiutato in questa avventura: il gruppo è bellissimo, mi sono sempre sentito rispettato e seguito, non ci sono mai stati dubbi su quello che sarebbe stato il mio ruolo e la mia figura».