
di Saverio Bargagna
Nella abituale arte di complicarsi la vita il campionato di serie B è conclamato Maestro e il Pisa è suo pari riuscendo a trasformare insidiose colline in insormontabili Alpi. La tappa di Cosenza – sulla carta favorevole, stante la classifica – si è mostrata avara di punti, ma anche di soddisfazioni. Giusto che D’Angelo difenda squadra e prestazioni in un momento tanto delicato della stagione, ma il rendimento complessivo è risultato comunque sotto la sufficienza. Il Pisa ha perso e, a ben vedere, non ha poi molto da rammaricarsi, perché se è vero che ha subito pochissimo è altresì evidente che non ha prodotto abbastanza per urlare improperi contro la malasorte. Ma non è soltanto una questione di quantità di occasioni, ma anche e soprattutto di qualità. Ormai da settimane la manovra offensiva appare appannata e il Pisa non offre né la sensazione di mettervi la dovuta "foga" né quella di giostrare con la necessaria sapienza tecnica che gli è propria. Due limiti che, in qualche misura, sorprendono. Il primo perché le squadre di D’Angelo hanno sempre fatto dell’intensità e dell’agonismo un proprio inderogabile marchio di fabbrica. Un esempio? Per quanto possa valere il Pisa ieri è uscito sconfitto senza aver rimediato neppure un cartellino. Sulla seconda critica, ovvero quella legata alla qualità tecnica, la sorpresa raddoppia perché questa rosa vanta elementi dal tasso più elevato della media di categoria: Morutan, Torregrossa, Tramoni a Sibilli. Ma quanto hanno inciso in Calabria?
D’Angelo sostiene che il ko non sia imputabile alle assenze e su questo, probabilmente, ha buona parte di ragione. E’ tuttavia giusto evidenziare come fare a meno di Nagy e Beruatto sia un guaio enorme per le economie locali: ormai abbiamo imparato che questi due elementi sono insostituibili. Ma è un bel problema anche avere a metà servizio Morutan e Torregrossa. Tutto ciò al netto anche di un Touré che – per caratteristiche – è ben difficile da sostituire. Tuttavia, ha ben ragione l’allenatore quando sostiene che pure un Pisa "rimaneggiato" dovrebbe avere più qualità di un Cosenza che si è mostrato ordinato, concreto e poco altro.
La sconfitta calabrese non cambia aspettative e attese: questa è la Cadetteria e siamo abituati alle montagne russe e ai risultati imprevedibili. Tuttavia il ko esterno complica i piani e "anticipa" i playoff. Di fatto, con una classifica così corta e gli scontri diretti da giocare con Cagliari e Bari, sono già iniziati gli spareggi: sette gare da vivere tutte di un fiato. Soprattutto la prossima partita all’Arena contro il Cagliari gioca già come una spartiacque: con una vittoria il cielo tornerebbe celeste, a fronte di una sconfitta Nicolas e compagni si ritroverebbero davvero invischiati in una corsa punto a punto per centrare gli spareggi. E sarebbe un vero peccato perché nessuno può dimenticare i meriti di una meravigliosa rimonta autunnale, ma ora è giunta la primavera e la "nuova" stagione richiede un passo in più. Nessuno vorrebbe chiudere con un rammarico.