
Il Pd di Cascina (foto Valtriani)
Cascina (Pisa), 22 giugno 2016 - Il voto di protesta è arrivato fino qua. Fino a Zambra, Latignano e San Casciano. Qua si è fermato il Pd pisano-cascinese, qua ha preso quota una volta per tutte la candidatura di Susanna Ceccardi. Sono rispettivamente 264, 369 e 346 le preferenze ottenute dalla leghista in alcune sezioni delle tre frazioni di Cascina. Contro le 221, 263 e 297 di Antonelli. Leggermente inferiori, ma comunque rilevanti, le punte di 209 e di 248 toccate a Titignano e a San Frediano.
Tre dopo il boom del Movimento Cinque Stelle alle politiche del 2013, anche i cascinesi hanno deciso di rompere con la tradizione. Scegliendo, in questo caso, la Lega Nord. "Avrebbe vinto chiunque si fosse contrapposto ad Antonelli e al Pd", fa notare Matteo mentre discute proprio di politica in un bar di Zambra. "Il voto alla Ceccardi rappresenta senza dubbio il malcontento nei confronti del governo Renzi, che ha dimenticato l’origine ‘a sinistra’ del Partito Democratico. A Cascina si sono semplicemente pagate le conseguenze della linea del governo. Se al ballottaggio si fosse presentato un esponente del Movimento di Grillo, avrebbe avuto la meglio lui".
"Comunque sia la Ceccardi è stata brava a cavalcare il malcontento di molti qua a Zambra, portando entusiasmo e promettendo un cambiamento radicale – prosegue Matteo – D’altra parte Antonelli sembra abbia creduto un po’ poco ad una propria possibile vittoria: in giro io ho visto solo manifesti della Ceccardi, e il clamore suscitato dall’appoggio esplicito di Salvini ha fatto la differenza. Penso che comunque in breve tempo i cascinesi si renderanno conto della scelta che hanno fatto: tra due anni il malcontento accompagnerà anche la giunta di destra".
In molti in giro per Zambra prendono le distanze dalla Lega, attribuendo la vittoria della Ceccardi all’astensionismo. Chi invece, non nega la svolta ‘verde’ dopo una vita ideologicamente al seguito prima di Pci, Ds e infine Pd è Antonio, pensionato di Latignano. Il suo voto di protesta non è rivolto a Renzi, ma a Antonelli e alla sua amministrazione. "Qua a Latignano la situazione è estremamente negativa. In cinque anni l’ex sindaco non si è mai fatto vedere e non si è mai preoccupato di risolvere i numerosi problemi del paese, a cominciare dalla rete idrica malfunzionante e dalle strade-groviera. Antonelli non ha mai rivolto a noi le stesse attenzioni rivolte ad altre frazioni".
Ma può una cattiva gestione della cosa pubblica portare chi è sempre stato ‘di sinistra’ a votare un partito di destra, e neppure tanto moderato? Secondo Antonio sì. Perché "il voto deve andare prima di tutto a un programma, e non seguire ciecamente una forza politica. Le promesse della Ceccardi mi hanno convinto di più, visto che la sua candidatura lascia spazio per un possibile cambiamento per Latignano e per Cascina".
Il voto di protesta di San Casciano segue la stessa direttrice tracciata da Latignano. Qua il circolo Arci rimane chiuso: semplice turno di riposo del martedì o lutto ‘politico’? A dire il vero, secondo la signora Anna, la sconfitta del centrosinistra era nell’aria. Prevedibile perché anche San Casciano sembrava sparito dalla mappa personale di Antonelli e della sua amministrazione. "Mai visto nessuno qua, mai visto nessuno interessarsi della pieve (dei Santi Ippolito e Cassiano, ndr) e della sua piazza, che ogni anno ospita la famosa fiera. Siamo noi cittadini a doverci preoccupare della manutenzione, chiamando operai a tappare le buche alla meno peggio. La speranza è che ora la situazione possa cambiare".
La sensazione generale è che Renzi e le sue politiche centriste abbiano influito fino ad un certo punto sul voto. Ad alimentare il voto di protesta è stato il malcontento verso una sinistra sedimentatasi su se stessa, incapace a livello locale di proporre cambiamenti e di distribuire attenzioni a tutti in eguale misura. Non è solo una frase di circostanza da pronunciare nei discorsi di insediamento: riuscire a «essere il sindaco di tutti» è la vera sfida per chi vuole intraprendere un secondo mandato. Antonelli non ci è riuscito, la Ceccardi ha preso il suo posto.