Climbing Iran. L'alpinismo come via per l'emancipazione femminile

Martedì 23 all'Arsenale la storia di Nasim Esqhi e della sua scuola di arrampicata femminile nell'Iran degli ayatollah nel documentario prodotto dalla Nanof del regista pisano Lorenzo Garzella

Lorenzo Garzella e la regista Francesca Borghetti

Lorenzo Garzella e la regista Francesca Borghetti

Pisa, 21 novembre - La storia di due donne, una davanti e l'altra dietro la macchina da presa: da una parte Nasim Esqhi, di 39 anni, di professione alpinista. Ma in Iran, un paese in cui alle donne non è consentito scalare all'aperto, possono farlo solo in palestra. Dall'altra Francesca Borghetti, documentarista con un background in antropologia culturale, ma alla prima prova assoluta da regista, romana e madre di tre figli. E poi c'è Lorenzo Garzella, regista e documentarista pisano, fondatore della Nanof, la casa di produzione che ha scommesso su quella storia e «e sul gioco di sguardi fra Francesca (Borghetti ndr) e Nasim (Esqhi ndr) – sottolinea l'autore pisano-: anzi, una delle cose più belle del film è proprio il confronto fra due donne così diverse, entrambe in cammino, alla ricerca della strada verso la propria emancipazione». Nasce così “Climbing Iran”, il documentario dedicato alla climber iraniana,

Tre anni di lavoro, molti mesi trascorsi a girare in Iran tra le montagne di Pokekhab, dove Nasim ha anche fondato una scuola femminile di arrampicata, le grandiose iscrizioni di Bisotun e Teheran. Per «un documentario al limite della legge e praticamente senza permessi» sorride Garzella. Si chiama «Climbing Iran», a maggio ha spopolato al Festival di Trento vincendo anche il premio del pubblico per il miglior documentario sull'alpinismo. E ora approda nei cinema: dal 22 al 24 novembre sarà in venti sale di tutta Italia. A Pisa l'appuntamento è per martedì 23 alle 21 al cineclub Arsenale: con Garzella, produttore esecutivo del documentario, ci sarà anche la regista Francesca Borghetti.

Francesco Paletti