Truffa e risposta, ovvero come una brutta avventura che si trasforma nell’occasione per aiutare. È così che il consigliere comunale di Sinistra Unita Luigi Sofia ha deciso di sensibilizzare sul tema dei raggiri dopo essere stato vittima a metà agosto della truffa dello specchietto. Sofia, nell’occasione, venne raggirato da un uomo che, facendogli credere di aver urtato la sua auto durante una manovra, è riuscito a estorcergli 200 euro. La storia si sarebbe anche conclusa pochi giorni dopo, con l’identificazione e la segnalazione all’autorità giudiziaria del colpevole, ma il consigliere comunale e insegnante precario all’istituto comprensivo ‘Galileo Galilei’ a Montopoli Valdarno ha fatto di più. "Ho deciso di sensibilizzare - ha detto Sofia - i miei alunni sull’argomento e insegnare non soltanto a difendersi ma anche a stare vicini a chi ha subito questi fastidiosi raggiri che colpiscono molto più a fondo di quanto si pensi".
Trarre il buono da una situazione che di buono ha poco.
"Esatto. Visto che non posso tornare indietro, posso aiutare gli studenti a capire come ci si sente dopo una truffa e, soprattutto, come comportarsi. Una serie di consigli utili tanto per loro quanto per le famiglie".
E come ci si difende dalla truffa dello specchietto?
"Innanzitutto, allertare familiari e carabinieri: il truffatore infatti si intimidisce facilmente se fin da subito si menzionano le forze dell’ordine. Poi è importante non farsi prendere dal panico: i truffatori spesso hanno un approccio molto violento verbalmente, urlando in faccia, minacciando e soprattutto chiedendo soldi per essere rimborsati. Se si resta lucidi, sicuri di sé e non ci si lascia intimidire è molto difficile cedere alle loro richieste. Poi...".
Dica.
"Ci sono anche malviventi che approfittano della buona fede delle persone e fingono di sentirsi male (come è accaduto a me) o chiedono aiuto, facendo leva sulla pietà. Il mio consiglio è sempre questo: avvisate i vostri familiari e menzionate subito le forze dell’ordine".
Ha detto che i raggiri colpiscono più a fondo di quanto si pensi, cosa intende?
"È uno dei temi che più affronto coi ragazzi. Quando si subisce una truffa, oltre al reale disagio fisico, c’è un coinvolgimento emotivo derivante dall’evento che ti lascia amarezza e in certi casi colpisce l’autostima. Una sensazione sgradevole che le vittime, soprattutto soggetti deboli, possono limitare grazie a un supporto psicologico e non da parte dei loro cari. Io dico ai miei allievi, visto che a scuola si fa tanta educazione civica, che la lezione più importante è non essere indifferenti ed essere disposti ad aiutare".
Mar.Fer.