Settembre lucchese. Premio a pisano

Il premio alla memoria per l'attività all'estero viene assegnato per la prima volta a un pisano, Mario Rossi, emigrato in Argentina nel 1951. Fondatore del Circolo Toscano di La Plata, ha contribuito a promuovere la "toscanità" nel mondo e a collegare le associazioni sudamericane.

Settembre lucchese. Premio a pisano

Il premio alla memoria per l'attività all'estero viene assegnato per la prima volta a un pisano, Mario Rossi, emigrato in Argentina nel 1951. Fondatore del Circolo Toscano di La Plata, ha contribuito a promuovere la "toscanità" nel mondo e a collegare le associazioni sudamericane.

Non era mai successo prima: tra i riconoscimenti che annualmente vengono assegnati ai lucchesi che si sono distinti per la loro attività all’estero, il 2024 riserva un premio, sia pure alla memoria, a un pisano. A conferirglielo è stata l’associazione Lucchesi nel Mondo che vanta sezioni in tutti i continenti. E’ andato a Mario Rossi, nato a Pisa e morto alcuni anni fa, che nel 1951 era emigrato in Argentina dove aveva cominciato a collaborare in un’agenzia di viaggio poi da lui stesso rilevata che gli aveva consentito di mantenere vivi i rapporti con l’Italia. Nel 1986 aveva fondato il Circolo Toscano di La Plata in seno al quale ha profuso il massimo impegno per preservare e trasmettere il senso della "toscanità" nel mondo. Ma aveva stretto un significativo vincolo anche con i Lucchesi nel Mondo, supportando l’organizzazione in molteplici iniziative e rivestendo un fondamentale ruolo di collegamento e coordinamento con le Associazioni del Sud America. Da quest’anno, il premio, in collaborazione con la Camera di Commercio Toscana Nord Ovest, che ora riunisce Lucca, Pisa e Massa ed è presieduta da Valter Tamburini, è stato deciso di assegnarlo ai nati nelle tre province: Rossi è il primo a esserne insignito. "Mi emoziona il conferimento della medaglia alla memoria a Rossi – spiega la presidente dei Lucchesi nel Mondo Ilaria Del Bianco (foto) – un grande amico, un uomo colto e squisito, che tanto ha dato all’associazionismo di emigrazione in Argentina ed in Sud America. Avrei voluto poterglielo offrire in vita, ma i regolamenti allora in essere non lo consentivano: questo è un tardivo riconoscimento, ma offerto con tutto il cuore che consegneremo ai familiari".