Approda oggi alla Versiliana di Marina di Pietrasanta il libro "Giacomo Puccini, gloria e tormento" scritto dalla giornalista e saggista Rossella Martina per la casa editrice pisana DreamBook (pp 502, 18 euro): una sorta di "processo" nel quale il compositore lucchese è chiamato in causa per i suoi rapporti con la moglie Elvira e il suo aspetto umano più che artistico. "Il ritrovamento da parte del regista Paolo Benvenuti di una valigia contenente documenti inediti affidati dallo stesso Puccini a Giulia Manfredi, una ragazza di Torre del Lago con cui il maestro ha avuto una lunga relazione - spiega l’autrice - è stata l’occasione per rileggere l’intera vicenda umana di Puccini". Lettere e appunti relativi alla morte di Doria Manfredi, cugina di Giulia e cameriera a casa del compositore, che si suicidò nel gennaio del 1909 a seguito delle persecuzioni di Elvira, la moglie di Puccini, che la accusava di essere l’amante del marito. "Una storia drammatica - sottolinea Martina - rimasta sempre avvolta in una voluta indeterminatezza che con le nuove carte trovate da Benvenuti, veniva chiarita in modo definitivo per volontà dello stesso Puccini. La vicenda ha molti altri protagonisti rimasti finora sconosciuti su cui il compositore punta il dito coinvolgendoli nella responsabilità di quella morte atroce: oltre a Elvira, la figliastra Fosca e il librettista della Fanciulla del West, Guelfo Civinini". Dal libro emerge un Puccini sensibile, sempre alla ricerca del grande amore che non troverà mai, infelice anche a causa delle debolezze di carattere che gli impedirono di fare scelte decisive in ambito familiare e sentimentale, un cuore adolescente che palpita con la stessa frequenza dei suoi indimenticabili personaggi e non l’uomo superficiale e maschilista che ci è sempre stato raccontato". Rossella Martina, nel suo saggio, descrive un compositore che sceglieva le sue storie coniugando "ciò che andava bene per la musica, il teatro e il pubblico con ciò che doveva coinvolgere lui stesso e per questo, qualunque fossero le ragioni iniziali per cui aveva scelto una storia, il libretto e poi la musica esprimevano comunque i sentimenti dell’autore".
Gab. Mas.