Primi stranieri a spasso per Pisa. Ma per ora col contagocce

Romanelli (Federalberghi): "Maggio è da considerarsi perso". Benacquista (Anita): "Ieri due giapponesi. Non ci siamo più abituati"

"Due ragazze svizzere di 20 anni, in bicicletta. Mi sono commosso ad accoglierle. Hanno dormito una notte a Pisa e la mattina dopo sono ripartite per le Cinque Terre". Un granello di sabbia nel deserto del turismo. Andrea Romanelli, titolare dell’hotel La Pace e presidente di Federalberghi, ha dato il benvenuto con emozione alle due ospiti straniere, le prime dopo mesi di stop: "Peccato che l’hotel fosse comunque vuoto: 18 camere occupate su 63. Non è possibile gioire in questa situazione. Per ora le persone che ci contattano prenotano per il periodo settembre-novembre, qualcuno – ma solo italiano – è tornato a soggiornare nel fine settimana. Ma poca roba. Aspettiamo le decisioni su coprifuoco e quarantena, ma diciamo che il mese di maggio io, come molti altri colleghi, lo considero perso. E giugno non so cosa aspettarmi". Anche perchè – e qui Romanelli è ironico – per attrarre e trattenere turisti a Pisa sembra esserci davvero poco. Nessun evento annunciato, tra quelli che potrebbe essere organizzati in sicurezza: "Ho provato a convincere le ragazze svizzere a rimanere più di una notte ma non ci sono riuscito. Ho detto loro dell’anniversario di Fibonacci, ma non erano interessate al francobollo in suo onore. Poi ho spiegato che alle terme romane ci sono i cartelli nuovi di zecca. Ma niente. Magari ritorneranno a settembre per Anima Mundi, perdersi un concerto in cattedrale sarebbe un peccato...".

E due giovani turiste giapponesi ieri hanno pranzato all’ Osteria Anita, in piazza del Pozzetto: "Due ragazze in vacanza a Firenze – spiega Federico Benacquista – che hanno deciso di visitare Pisa, scegliendo il lunedì che è il giorno di chiusura degli Uffizi. E’ stata una bella sorpresa. Non ci siamo più abituati". "L’arrivo dei primi turisti intercontinentali è un timido segnale di speranza in questa lunga e complessa ripartenza. In questo momento, difficile e incerto anche per chi viaggia, assume ancor più centralità il tema dell’accoglienza. Lasciare la traccia di una bella esperienza di viaggio significa promuovere la scelta della nostra città come destinazione turistica. Le imprese del comparto ricettivo, dei pubblici esercizi e il mondo del commercio pisano sono pronti a questa sfida" commenta Simone Romoli, responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord.

F.B.