Pisa traina la costa toscana

La crisi arretra ma c’è. Solo la nostra provincia regge il colpo

Il consigliere Antonio Mazzeo e il governatore Enrico Rossi

Il consigliere Antonio Mazzeo e il governatore Enrico Rossi

Pisa, 20 luglio 2019 - Nella Toscana che va a due velocità – con la costa in ripresa (anche dal punto di vista occupazionale) ma ancora in affanno rispetto al resto della Regione – Pisa regge il colpo. A confermarlo sono i dati presentati proprio a Pisa dal governatore Enrico Rossi, insieme ai consiglieri regionali pisani Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni, membri della Commissione costa. Una ‘fotografia’ che arriva dalla ricerca Irpet, l’istituto di programmazione economica della Toscana, che ha messo in fila numeri e statistiche, preso in considerazione le carenze ma ha anche gettato lo sguardo sulle potenzialità. A partire dall’impatto degli investimenti – 3 miliardi – messi in campo in questa legislatura dalla Regione.

Lavoro. Per raggiungere nelle province costiere il tasso di occupazione medio della Toscana il passo è ancora grande. Servirebbero 16mila posti di lavoro aggiuntivi (erano 18mila nel 2017). Ma Pisa – insieme a Grosseto e Orbetello – sono già oggi l’asticella. Nel dettaglio, secondo Irpet: dal 2008 al 2017 l’area Lucca-Pisa avevano un tasso di occupazione del 2.6%, la crescita dal 2017 al 2018 è dello 0,9% mentre in Toscana ci si ferma a una media dello 0.7%. «Pisa è una realtà particolare, con servizi di eccellenza, un territorio che anche in periodo di crisi ha saputo rimanere stabile - così Rossi – per poi tornare a salire. Le fasce costiere in sofferenza sono altre, da Massa a Livorno». A fare da traino è il turismo con la ‘porta’ garantita dal Galilei: «I recenti incontri con il sindaco Conti hanno confermato la volontà di continuare a investire ma non dimentichiamo le risorse per l’ampliamento del polo ospedaliero. La speranza è che a breve il Consiglio di Stato sblocchi la situazione».

Infrastrutture. «Se la Tirrenica è lontana, priorità per lo sviluppo deve essere arrivare almeno a collegamenti ferroviari veloci Pisa, Livorno e Firenze» dice Patrizia Pacini, presidente dell’Unione Industriale Pisana. E Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio: «Al primo posto anche la viabilità minore, per favorire il turismo ma anche gli spostamenti dei lavoratori». Sulla stessa scia Massimiliano Angori, presidente della Provincia: «Totale assenza del governo. Noi gestiamo 1000 km di strade, a fronte di questo la Provincia deve corrispondere allo Stato oltre 15 milioni di euro. Così è insostenibile». E tra le segnalazione portate sul piatto al presidente Rossi, anche la manutenzione carente del tratto pisano della Fi-Pi-Li.