Palazzo Blu La nuova mostra

Due post macchiaioli: Giovanni Chiaramonti e Curzio Massart nella Pisa del Novecento fino al 14 aprile .

Palazzo Blu La nuova mostra

Palazzo Blu La nuova mostra

Palazzo Blu, la Fondazione Pisa e Stefano Renzoni aprono il sipario su due artisti pisani che rischiavano di essere seppelliti dalla coltre polverosa dell’oblio. Ha aperto al pubblico la mostra "Da maestro a allievo: Giovanni Chiaramonti e Curzio Massart nella Pisa del Novecento", ospitata nella sala della Biblioteca di Palazzo Blu fino al 14 aprile 2024. La mostra, curata da Renzoni, intende far conoscere per la prima volta a Pisa due pittori come Chiaramonti (1861-1942) e Massart (1907-1985), legati da un rapporto maestro - allievo, alcune opere dei quali sono presenti nelle collezioni della Fondazione Pisa. La mostra nasce proprio dalla volontà di valorizzare le opere dei due pittori naturalistici, che a lungo lavorarono a Pisa - e non solo – ma di cui negli anni la memoria si è persa. Per la realizzazione dell’esposizione, Palazzo Blu si è avvalso di prestiti importanti arrivati da Trevi – città dove Chiaramonti trascorse una parte della sua vita – e da Pisa stessa, contribuendo ad ampliare la conoscenza e la valorizzazione del territorio attraverso la riscoperta dell’arte pisana tra Otto e Novecento.

Nella sala della biblioteca si possono ammirare una cinquantina di opere che illustrano vedute e interni di chiese, paesaggi, marine, nature morte, fiori e ritratti, in cui sono riconoscibili scorci di luoghi e paesaggi pisani e toscani. "Giovanni Chiaramonti, nonostante abbia insegnato pittura nelle Scuole Tecniche Industriali per decenni a Pisa, risulta addirittura pressoché sconosciuto, e le sue opere sono quasi introvabili in città – racconta Renzoni, curatore della mostra - Curzio Massart, celebre medico che affrontò la pittura come vero e proprio violon d’Ingres, ha visto appannarsi la propria fama artistica, fino a scomparire". "La mostra è dunque anche l’occasione per rilanciare la conoscenza di due artisti che sanno ancora suscitare l’interesse del pubblico ed è questa una delle missioni della Fondazione – dice Cosimo Bracci Torsi presidente di Fondazione Palazzo Blu. Il fatto poi che Chiaramonti avesse potuto annoverare tra i suoi allievi anche due membri di quella famiglia Giuli che abitava in quello che oggi è Palazzo Blu, vale a dire Giuseppe e Maria Giuli Rosselmini Gualandi - è una coincidenza che merita di essere sottolineata e che assegna all’esposizione il profilo di un cerchio che si chiude. L’esposzione dunque è una chicca per gli amanti della pittura post macchiaiola ma è un modo di ripercorrere le vedute di una Pisa che in molti casi non c’è più. La mostra è organizzata da Palazzo Blu con il sostegno della Fondazione Pisa ed è corredata un catalogo edito da Felici. Sarà visitabile fino al 14 aprile 2024, con ingresso gratuito. Per info palazzoblu.it.

Carlo Venturini