Interventi appaltati ai privati: "È una prima volta assoluta che apre scenari preoccupanti"

Carbocci (Nursind) sulla manifestazione di interesse dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana con bando di 850mila euro: "Ci chiediamo se tutto questo sia realmente necessario" .

Sale operatorie appaltate a privati, l’allarme del segretario Nursind Pisa, Daniele Carbocci: "Si tratta di una prima volta assoluta, così si aprono scenari preoccupanti verso tutto quello che non dovrebbe essere il sistema sanitario pubblico". La decisione dell’Azienda Ospedaliera di appaltare a terzi, con un bando da 850 mila euro, lo "smaltimento" di 600 interventi chirurgici rimasti in attesa, apre secondo Carbocci a "scenari nuovi, per cui possa diventare ordinario ricorrere a strutture private per compensare le mancanze del pubblico". Il bando arriva dopo i finanziamenti regionali previsti dalla normativa nazionale per la riduzione di quelle liste d’attesa che hanno superato i tempi previsti a norma di legge. I medici-chirurghi e gli anestesisti rimangono quelli dell’Azienda ospedaliera, mentre per il resto "infermieri e altro personale non è chiaro, ma si presuppone siano messi dai privati" spiega Carbocci che mette in guardia anche sulle reali probabilità di trovare cliniche che rispettino gli standard necessari per vincere il bando. "Si contano sulle dita – aggiunge il segretario del Nursind -, in zona una clinica che avrebbe le capacità è verosimilmente quella di San Rossore". Le organizzazioni sindacali di fronte alla decisione dell’Azienda ospedaliera si sono dette "perplesse", ma soprattutto "ci siamo chiesti – conclude Carbocci -, se tutto questo fosse veramente necessario e perché la struttura pubblica non è in grado di garantire gli interventi chirurgici". Il rischio rimane dunque, è la denuncia che fanno le organizzazioni sindacali, di andare sì a sanare le liste d’attesa, ma al costo di incoraggiare sempre più un sistema che sia ibrido tra pubblico e privato.

EMDP