Via San Martino deserta per cinque giorni: "Non c’era bar o locale aperto." Lo racconta Valtere Gambini, titolare del Bar Arcadia, uno degli esercizi commerciali colpiti dai provvedimenti della polizia municipale, che ha controllato con metro e matita "fino all’ultimo centimetro" l’occupazione regolare del suolo pubblico nel centro storico. Tra le vie più colpite, proprio San Martino, dove quasi "nessuno è stato risparmiato". "Quando ho ricevuto il provvedimento di chiusura – spiega Gambini – mi sono subito informato per chiedere che fosse applicata almeno un’alternanza tra i vari esercizi, così da non lasciare sguarnita tutta la via". Richiesta che non è stata accolta: nei giorni tra il 15 e il 19 agosto, infatti, la via è rimasta deserta, con lavoratori e turisti spaesati e "senza nemmeno un bagno da poter usare – continua Gambini –. Anche nel giorno del mercato, nessuno ha potuto utilizzare i servizi igienici che noi mettiamo a disposizione, sia della clientela che di chi ci lavora". Il Bar Arcadia, secondo quanto racconta il titolare, aveva "due tavolini sui marciapiedi" che gli sono costati circa "750 euro di multa, più la chiusura di 5 giorni". Gli esercenti, multati per occupazione abusiva o per eccedenza di occupazione del suolo pubblico autorizzato, sono stati tutti obbligati a osservare una chiusura forzata di 5 giorni (che può raddoppiare in caso di recidiva annuale), come previsto dall’applicazione dell’ordinanza del 2019 in materia. Gambini su questo ammette l’errore: "La multa è giusta, i tavolini non dovevano stare lì, è uno sbaglio. Tuttavia, sarebbe bastata la sanzione anche perché il suolo pubblico quest’anno ci è costato quasi 4 mila euro".
EMDP