Il filo rosso tra Pisa e Palermo

Il nuovo romanzo di Sergio Costanzo attinge dagli archivi nobiliari e fa un salto indietro nel tempo

L’antefatto è un salto indietro nel tempo, fino al 9 ottobre 1406. Firenze invade Pisa, molte famiglie trovano riparo in terre amiche. Palermo è rifugio sicuro. Nasce da questo episodio – ricostruito anche attraverso archivi privati, tra cui quelli della Famiglia Agostini - d’Agostino e Mastiani, nobili a Pisa e a Palermo – il nuovo romanzo storico dello scrittore Sergio Costanzo. "Il Sarto di Palermo" (Porto Seguro editore) racconta la storia di Bernardo dell’Abaco, 13 anni, trascorsi felicemente nella sartoria di famiglia. Siamo, appunto, a Palermo nel giugno del 1575. La peste nera miete vittime ovunque, il giovane viene mandato dai genitori al vicino castello di Trabia nel tentativo di preservarlo dall’epidemia. A Trabia è severamente educato da donna Lucrezia Gaetani, nobile di stirpe pisana e madre della sfortunata Baronessa di Carini, di cui porta il severissimo lutto. Ed è in questo contesto che Bernardo scopre di essere discendente di quel Leonardo Pisano, detto il Fibonacci, che aveva importato da oriente i numeri indiani. Un volume che esce oggi e non a caso. Proprio questi giorni viene celebrato, infatti, l’850esimo anniversario della nascita (a Pisa) del grande Leonardo Fibonacci.

"Il libro – afferma Sergio Costanzo – è un omaggio a Pisa e alla Sicilia che ospitò gli esuli. Un omaggio all’arte, alla scienza, alla storia". Una narrazione che salta fino al 1624, quando arriva la seconda ondata. Una lettura che si snoda tra vicoli, Cattedrali, postriboli. Il ritmo del telaio scandisce i tempi della narrazione e della vita di Bernardo. Ma "Il Sarto di Palermo" è anche affresco a tinte forti delle bassezze umane. Il Sarto di Palermo è un viaggio per terra e per mare dove il vascello dei sentimenti si innalza e si inabissa navigando tra le pliche delle stoffe. In una Palermo popolata da antiche casate nobiliari, mercanti e marinai, si intrecciano storie e si fa la Storia con la s maiuscola.

Per Sergio Costanzo un’opera che rientra perfettamente nel solco delle precedenti. Esperto e appassionato di ‘cose pisane’, è autore di saggi e romanzi storici. Tra questi, i titoli "Io Busketo" (2010), "Il fiume si rise" (2012), "La tavola dei Galilei" (2013), "Ibelin" (2016) tutti pubblicati con Linee Infinite Edizioni, come il volume "Calendario pisano-The pisan calendar". Per Marchetti Editore è invece uscito "I racconti della mano destra", dedicato al quartiere de I Passi dove Costanzo è nato e cresciuto.