I razzisti alla studentessa: "Non ci scoprirai: né tu né i carabinieri"

Lettera-sfida alla ragazza di origini senegalesi / E GLI STUDENTI DELLA SANT'ANNA LA INVITANO PER SOLIDARIETA'

Carabinieri in servizio

Carabinieri in servizio

Pisa, 22 maggio 2015 - Sul banco, nell’intervallo tra la prima e la seconda ora. «Ti sei rivolta alla stampa ma tanto non ci scoprirai, né te né i carabinieri». E’ questo il contenuto – con qualche offesa e ingiuria in più nei confronti delle forze dell’ordine - del biglietto – il settimo dall’inizio di aprile ad oggi - che ieri mattina è stato nuovamente recapitato alla studentessa senegalese di 14 anni già presa di mira da una serie di lettere a sfondo razzista che avevano convinto il padre a sporgere denuncia. Una doppia indagine - da parte di carabinieri e della Procura minorile di Firenze - che non ha intimorito evidentemente gli autori delle lettere anonime (l’uso del plurale confermerebbe il sospetto che ad agire non sia stata fino ad oggi una sola persona) i quali hanno voluto ribadire le proprie convinzioni. Le stesse che avevano portato ad affermare che «Non si è mai visto una negra prendere 10 a Diritto».

Sono passati, quindi, solamente due giorni dal ritorno in classe della ragazzina (che lunedì aveva preferito rimanere a casa, tra rabbia e sconforto) e i ‘corvi’ hanno ripreso a tormentarla. Il nuovo biglietto è stato subito consegnato agli investigatori che stanno analizzando lo scritto alla ricerca di tracce utili che possano portare ai responsabili. Nessun commento da parte della famiglia – nè da parte del padre, operaio senegalese a Pisa ormai da 15 anni, che dei fratelli della ragazzina - che dopo il settimo episodio preferiscono non parlare e aspettare l’esito delle indagini. E poche parole anche dal preside dell’istituto tecnico superiore frequentato dalla studentessa (è al primo anno) il quale, nella giornata di mercoledì, è stato nuovamente convocato dai carabinieri per cercare di trovare una soluzione alla vicenda senza dover ricorrere necessariamente, visto che tutti i protagonisti sono 14enni, alla soluzione giudiziaria. Dopo l’ennesimo ritrovamento, però, le cose potrebbero cambiare e prendere un’altra direzione: se in un primo momento gli inquirenti avevano, infatti, deciso di prendere tempo attendendo una spontanea assunzione di responsabilità da parte degli autori del gesto (che rischiano comunque, come sanziona massina, la boccitura), adesso potrebbero scattare davvero i primi interrogatori in caserma per i compagni di classe della vittima oltre alle paerizie calligrafiche sulle lettere. Impossibile, infatti, che nessuno sappia o abbia notato la mano (o le mani) che ripetutamente hanno laciato i biglietti offensivi e razzisi sul banco, tra i libri e i quaderni della ragazzina.

Intanto la sottosezione di Pisa dell’Associazione nazionale magistrati e l’Ordine provinciale degli avvocati hanno invitato la ragazza, che ha dichiarato di voler diventare da grande un avvocato, a fare un giro presso il Tribunale di Pisa. Invito che la studentessa ha già accettato.

Francesca Bianchi